Avezzano. A dieci giorni dall’incontro al Ministero per lo Sviluppo Economico sulla vertenza Micron la Fiom-Cgil, dopo aver analizzato la situazione del sito marsicano dell’azienda americana, ha presentato un piano d’azione per lo stabilimento dove si producono memorie volatili. “La difficoltà di un’operazione industriale come questa sta nel fatto che la struttura di Avezzano può essere mantenuta solo attraverso un’organizzazione come quella di Micron”, ha spiegato il segretario della Fiom-Cgil, Alfredo Fegatelli, “qualunque nuovo soggetto industriale, infatti, dovrà fare i conti con quanto realizzato da Micron e dovrà, quindi, necessariamente svincolarsi da una mono-produzione e mono-committenza, diventando una vera foundry. È necessario che nuovi soggetti industriali abbiano la possibilità di effettuare investimenti che consentano di produrre una varietà di componenti su supporto a 200mm e che questi componenti possano essere collocati su diversi mercati. È importante realizzare investimenti che consentano la totale indipendenza produttiva di sensori d’immagine, oltre alla possibilità di produrre altri dispositivi rivolgendosi ai seguenti mercati: automotive, salute, home automation, sicurezza, wireless e LED. Purtroppo le condizioni dei concorrenti europei del settore, nonché gli enormi costi dello stabilimento, non tranquillizzano rispetto alle capacità d’investimento; per questi motivi è opportuno ipotizzare la costituzione di un consorzio tra più soggetti industriali. Infatti, lo stabilimento di Avezzano può essere una Foundry di servizio per tutte quelle aziende che necessitano di produrre componenti su supporto a 200mm e che non hanno la capacità di sostenere investimenti enormi. Si deve chiedere a Micron un impegno nel territorio marsicano, attraverso il completamento del processo dei sensori d’immagine (CFA), e la garanzia di un battente produttivo che possa garantire un’alimentazione degli impianti sufficiente al mantenimento delle produzioni. Attraverso questo impegno di Micron, altri soggetti industriali potrebbero calibrare gli investimenti necessari per consentire la diversificazione dei prodotti da realizzare. Tale consorzio, anche attraverso l’impegno di Micron, deve vedere la possibilità di dotare lo stabilimento di Avezzano di un laboratorio di ricerca e sviluppo. Nel consorzio va prevista una struttura di coordinamento delle attività; tale struttura dovrà gestire le sinergie necessarie tra i diversi soggetti, con l’obiettivo di garantire una produzione competitiva. Inoltre, tale struttura dovrà coordinare le strategie d’investimento oltre che i processi e gli sviluppi dei vari componenti. Il consorzio d’imprese consentirà di ripartire equamente i costi di gestione e i costi del personale, in modo da consentire una migliore capacità d’investimento. Oltre al coinvolgimento di soggetti europei è importante coinvolgere ST Microelectronic Italia, che potrebbe essere interessata a sviluppare produzioni su supporto a 200mm. Il ruolo del Ministero dello Sviluppo Economico deve essere quello di favorire la realizzazione di detto consorzio coinvolgendo, a partire da Micron, altri soggetti industriali. Al fine di favorire tale processo sono necessari percorsi di formazione e riconversione del personale. Vanno inoltre individuati tutti i percorsi possibili per garantire il mantenimento degli attuali livelli occupazionali. Per queste ragioni diventa fondamentale il coinvolgimento della Regione Abruzzo e delle Istituzioni Locali”.