Avezzano. Inizia la stagione musicale al teatro dei Marsi ed è subito un grande successo. Serata di apertura da tutto esaurito e un lungo, caloroso applauso per il Nabucco. Portato in scena dal coro Lirico Verdiano Opera di Parma e dall’orchestra Cantieri d’arte di Reggio Emilia, con i bellissimi costumi e le scenografie, non troppo sorprendenti, ma dal piacevole impatto visivo, il tutto sotto l’attenta regia di Pierluigi Cassano. Si tratta del primo di tredici interessanti appuntamenti di una ricca stagione 2012 – 2013 a cura di Harmonia Novissima e del suo direttore artistico Massimo Coccia, il quale nel manifestare tutta la sua soddisfazione, ricorda che “quest’anno si registra il più alto numero di abbonati dal 2007, anno d’inizio di questa avventura culturale. Il teatro, aggiunge Coccia, continua ad essere luogo di bellezza che può aiutare la nostra comunità a scommettere su un avvenire forse meno opulento e consumistico, vista la crisi economica, ma più coraggioso perché permeato di spirito estetico e di speranza nel domani. Abbiamo puntato sui titoli e sui generi, conclude Coccia, inoltre da quest’anno proponiamo anche un musical”. Una scelta fortemente voluta è stata quella di aprire e chiudere la stagione musicale con l’opera, inaugurazione con Verdi ed evento di chiusura con Madama Butterfly di Puccini. Presente in sala il presidente della provincia, Antonio Del Corvo ed il sindaco di Avezzano, Gianni Di Pangrazio, il quale si è rallegrato per la presenza a teatro di tanti giovani, e li ha esortati a seguire gli eventi culturali proposti, per crescere nella formazione e nella sensibilità. Composto nel 1842 da Giuseppe Verdi, in collaborazione con il librettista Temisctocle Solera, Nabucco è un dramma lirico diviso in quattro atti. Vede la luce in un difficile momento della propria vita, dopo il clamoroso insuccesso della prima opera comica “Un giorno di regno” ed i gravi lutti familiari. E’ la prima opera completa del ventinovenne compositore di Busseto: spettacolare, ricca di cavatine e di cabalette di grand’effetto, colma di pagine dedicate all’interpretazione corale che nella struttura riveste carattere primario.ll testo è tratto da un episodio del Vecchio Testamento, in cui si narrano le vicende dell’imperatore babilonese Nabucodonosor che conquista la città di Gerusalemme rendendo schiavo il popolo ebreo. Siamo nel 592 a .C. e gli Ebrei, sconfitti dal crudele tiranno babilonese, vengono ridotti in schiavitù. Per questa ragione, il re viene punito da Dio, che gli fa perdere la ragione e il regno. Solo alla fine, dopo una serie di drammatici avvenimenti, Nabucco rinsavisce e, resosi conto delle sue azioni, si converte e libera il popolo ebraico. L’eccellente coro in “Va pensiero”, definisce ed evidenzia magistralmente l’angoscioso dramma vissuto dagli Ebrei, senza però esagerare nelle dinamiche e, per tener fede alla consolidata tradizione del Nabucco, concludiamo degnamente il debutto proponendovi il bis. Gianluca Rubeo
Fotoservizio di Antonino Marano e Antonio Conte