Chieti. Nella maxi frode scoperta dalla Guardia di finanza nel chietino, è coinvolto un marsicano. Nell’ambito di un’operazione condotta dalla Gdf, è emersa una maxi frode nel settore dei crediti d’imposta che ha coinvolto cinque persone, tra cui un uomo residente nella Marsica. Il Comando Provinciale di Chieti, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Lanciano, ha portato alla luce un sistema fraudolento che ha generato crediti d’imposta inesistenti per un valore complessivo di ben 26,2 milioni di euro.
L’inchiesta, condotta dai militari della Tenenza di Ortona, ha rivelato che i denunciati, tutti uomini di età compresa tra i 22 e i 73 anni, tra cui il marsicano, avevano messo in atto una serie di manovre illecite. Tra le accuse spiccano la truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, la falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico e la dichiarazione fraudolenta mediante artifici.
Il meccanismo della frode si basava sulla creazione di un portafoglio di crediti d’imposta falsi, ottenuti attraverso la predisposizione di documentazione artefatta, come fatturazioni e decreti ingiuntivi, da parte di due imprese operanti nel commercio di autoveicoli leggeri e nella vendita al dettaglio di confezioni. Queste pratiche illecite hanno permesso ai coinvolti di beneficiare di norme che incentivano il sostegno alla liquidità delle imprese, trasformando crediti deteriorati in crediti d’imposta nel cassetto fiscale del cessionario. La scoperta di questa frode rappresenta un importante passo avanti nella lotta contro le truffe ai danni dello Stato e mette in evidenza l’impegno delle forze dell’ordine nel contrastare attività illecite che danneggiano l’economia e la collettività.
La Guardia di finanza scopre una Maxi-frode per i crediti d’imposta: bloccati 26 milioni