L’Aquila. Eliminato il dolore cronico agli arti inferiori, senza ricorrere ai farmaci, grazie a un innovativo intervento di stimolazione midollare compiuto dal reparto di neurochirurgia dell’ospedale dell’Aquila, diretto dal dottore Alessandro Ricci.
Il paziente era reduce da ripetuti interventi di chirurgia vertebrale da cui era scaturita la sindrome FBSS (failed back surgery sindrome) ossia un dolore permanente, refrattario a qualsiasi trattamento farmacologico. L’intervento è consistito nella introduzione di un elettrodo nello spazio epidurale (a contatto con il midollo), collegato a un generatore di impulsi impiantato sottocute, in grado di trasmettere una corrente elettrica modulabile dal chirurgo, indirizzata in alcune aree del cervello dove lo stimolo viene elaborato e percepito come dolore.
Il paziente, che prima dell’intervento di stimolazione midollare accusava un dolore invalidante e al massimo livello, attualmente sta bene e i sintomi sono spariti del tutto. Il dispositivo impiantato, di ultima generazione e unico nel suo genere, consente di modulare la terapia allo stesso soggetto in cura ed è dotato di un software aggiornabile con connessione Wifi. Il medico può accedere allo strumento anche da remoto ‘interrogandolo’ attraverso un software. Il chirurgo riesce così a modificare i parametri di stimolazione in base alle necessità del malato che interagisce in tempo reale con lui via video.
“Gli interventi di stimolazione midollare”, afferma il dott. Francesco Abbate, neurochirurgo che si occupa di chirurgia funzionale, “rappresentano il più alto livello nel trattamento del dolore resistente al farmaco, con benefici nettamente superiori a qualsiasi altra tecnica attualmente praticabile, comprese le termoablazioni o la radiofrequenza”. La tecnica, tra l’altro, consente di abbattere i costi della terapia farmacologica comprensivi di farmacodipendenza.
Il trattamento fa parte di una serie di prestazioni offerte dal reparto di neurochirurgia di L’Aquila, supportato dalla direzione generale Asl guidata dal manager Ferdinando Romano, che comprende l’impianto di pompe di infusione di morfina (per il dolore neuropatico o oncologico) e Baclofen (per la spasticità non trattabile con terapie standard). Nell’attività dell’unità operativa sono ricomprese le procedure neuromodulatorie per i disturbi del movimento (DBS), per cui la neurochirurgia aquilana rappresenta la capofila regionale essendo unico centro impiantatore riconosciuto nei percorsi diagnostici terapeutici assistenziali regionali dei disturbi del movimento del 2022, quelle di neuromodulazione sacrale per le uro-rettodisfunzioni e di stimolazione vagale per le epilessie farmacoresistenti. Per accedere al consulto neurochirurgico in ambulatorio va contattato il Cup aziendale.