Massa d’Albe. È passato quasi un mese dall’appello lanciato dai giovani di Forme, per ottenere dal Comune la gestione dei locali che permettono alla Pro loco di Forme di rimanere aperta al pubblico. Ora a rischio c’è anche il servizio civile, che in un piccolo borgo come è Forme, la frazione di Massa d’Albe, potrebbe davvero essere linfa vitale per il territorio.
Non solo il servizio civile però, perché i ragazzi hanno anche previsto delle spese e anticipato dei soldi e senza una sede rischia di saltare tutto.
Il mese scorso il gruppo dei giovani della frazione di Forme hanno chiesto al Comune di poter entrare nella sede che si trova nella via principale del paese ma dall’amministrazione nessun segnale di apertura c’è stato. Tra l’altro, la notizia della Pro loco senza una sede, seguiva a quella del mancato rinnovo della concessione del rifugio Casale da Monte, ai piedi del Monte Velino.
“Abbiamo fatto tutto il bando del servizio civile da due anni e quest’anno avremmo potuto iniziare, ci siamo vincolati a dei pagamenti e ora per questa storia è molto probabile che il territorio perda questo servizio che noi offriamo. In più noi dovremo pagare una penale”, spiegano i giovani del paese, “chiediamo solo di farci fare le nostre attività, non diamo fastidio a nessuno, anzi portiamo cose ai cittadini e al territorio. Gli amministratori, in primis il sindaco, non ci dicono di no, ci dicono ‘mo’ facciamo’, ‘mo stiamo vedendo’, ‘vogliamo rinnovare, ma… È sempre un ‘ma’, vogliamo i fatti. Sono passati dieci mesi! Per quanti problemi può avere un comune, anche se piccolo, possibile che in dieci mesi non si è potuto/riuscito/avuto modo di fare una convenzione con un’associazione? È evidente che non c’è la volontà”.
“Abbiamo voglia di fare, ridateci la sede!”, a Forme messi alla porta anche i giovani della Pro loco
Il servizio civile nelle Pro loco, oltre ad essere un’opportunità per i giovani che arrivano non solo dai piccoli centri montani ma da tutto il comprensorio, rappresenta una possibilità per far rimanere sempre aperta una vetrina su una zona d’Abruzzo già a vocazione spopolamento. E anche per questo tutta questa situazione sa ancor di più di incredibile.