Avezzano. In occasione della ricorrenza della giornata della memoria, le classi del liceo scientifico M. Vitruvio Pollione hanno avuto la possibilità di poter vivere un prezioso momento di riflessione sull’argomento, il tutto accompagnato da intervalli musicali eseguiti da studenti con pianoforte, fisarmonica, sassofono e flauto traverso.
Di seguito il racconto di Alexandra Anghel, classe IV C.
“La colonna sonora del film “La Vita è Bella” di Roberto Benigni ha dato il “la” alle riflessioni sull’importante tema affrontato. La Giornata della Memoria ha la sua motivazione tra le mura di mattoni e le recinzioni di filo spinato di Auschwitz, il campo di concentramento in cui si è consumata gran parte della tragedia della Shoà. La colonna sonora del film Schindler’s List ha creato il silenzio da cui sono poi scaturite le letture da parte degli studenti di brani in prosa e poesie in cui l’orrore per la violenza nazista è stato reso quasi tridimensionale. Ed ecco le parole di Pietro Calamandrei: “Lo avrai, Camerata Kesselring”, poesia toccante che è un inno della dignità ritrovata degli Italiani.
A seguire è stata letta la poesia scritta dal nonno di una studentessa del nostro istituto. Oltre ad aver invitato e incitato alla non indifferenza, la lettura è stata sicuramente anche un modo per scoprire alcuni talenti della nostra zona. Il terzo brano suonato e cantato è stato Gam Gam, un testo tratto dal Salmo 23, che è diventato uno degli “inni” più toccanti dell’Olocausto per ricordare le centinaia e centinaia di migliaia di bambini uccisi nei lager nazisti.
E ai nazisti che hanno osato giustificare le loro barbarie con una reinterpretazione strumentalizzata del kantiano “principio morale”, Hannah Arendt, nel suo “La banalità del male”, risponde: “non solo aveva abbandonato la formula kantiana in quanto non più applicabile, ma l’aveva distorta facendola divenire: “agisci come se il principio delle tue azioni fosse quello stesso del legislatore o della legge del tuo paese,” ovvero,”agisci in una maniera che il Führer, se conoscesse le tue azioni, approverebbe“. E ancora ad illuminare e a scendere nei cuori come macigni, le parole usate da Enrico Deaglio in “La banalità del bene”, in cui racconta la storia di Giorgio Perlasca per far emergere come la solidarietà di un singolo uomo abbia potuto avere un significato per i suoi simili in un tempo in cui venivano trattati in maniera disumana: “Vedevo delle persone che venivano uccise e, semplicemente, non potevo sopportarlo. Ho avuto la possibilità di fare, e ho fatto. Tutti, al mio posto, si sarebbero comportati come me. Si dice in Italia: l’occasione fa l’uomo ladro, di me ha fatto un’altra cosa. E avrebbe dato la prova che, anche nella più impenetrabile nebbia, esiste – perché è propria dell’animo umano una tentazione irriducibile, indicibile, fiabesca alla banalità del bene.”
Lo stesso invito è stato espresso anche da Salvatore Quasimodo in “Uomo del mio tempo” in cui dice “Dimenticate, o figli, le nuvole di sangue/ Salite dalla terra, dimenticate i padri:/ le loro tombe affondano nella cenere,/ gli uccelli neri, il vento, coprono il loro cuore …”
La Giornata della memoria deve avere un peso nella storia di ciascuno di noi. È un fardello che dovremmo portare per sempre e tramandare anche alle nuove generazioni. Dovremmo insegnare al futuro come essere solidali e combattere l’indifferenza, se vogliamo che non diventi di nuovo passato. Come ribadisce anche la senatrice Liliana Segre, “Il 27 Gennaio serve soprattutto ai giovani, perché il futuro è nelle NOSTRE mani. Se decidiamo di ignorare le testimonianze, diventeremo schiavi di un totalitarismo in cui una persona decide cosa dovranno pensare tutti. Se invece sceglieremo la cultura, lo studio della storia e della geografia, saremo in grado di dire veramente: Mai più!” Un ringraziamento alla dirigente scolastica, professoressa Nicolina Tania Ulisse e ai docenti che hanno organizzato l’evento, la professoressa Manuela Mei e il professor Arnaldo Mariani.
Grazie ai nostri musicisti Denise Macerola, Simone Persia, Paolo Ranieri e Letizia Di Paolo, a coloro che hanno letto magistralmente i vari brani: Ciciotti Rita, Giovarruscio Vittoria, Lombardi Maria e Roselli Francesca, e a tutti i docenti e a tutte le classi che hanno voluto condividere questa toccante, ma necessaria, esperienza”.