Avezzano. È stato assolto dall’accusa di interruzione di pubblico servizio perché il fatto non sussiste. Si è conclusa, dopo otto anni, la vicenda giudiziaria che vedeva coinvolto Alessandro Pierleoni, attuale assessore del Comune di Avezzano, e che all’epoca dei fatti era presidente del consiglio di sorveglianza del Cam (Consorzio acquedottistico marsicano).
L’amministratore era finito sotto accusa perché, secondo una denuncia presentata da alcuni cittadini della Piana del Cavaliere, aveva dato mandato, tra il 28 e 29 ottobre 2017, di sospendere momentaneamente l’erogazione dell’acqua in alcune zone di Carsoli e nelle frazioni di Villaromana, Poggio Cinolfo e Montesabinese, al fine di garantire una maggiore fornitura idrica a Sante Marie, dove era in corso la 45ª Sagra della Castagna con la presenza di migliaia di persone. Il Comune di Carsoli, con l’allora sindaco Velia Nazzarro, si era costituita parte civile contro Pierleoni sostenendo la tesi accusatoria. Il giudice del tribunale di Avezzano, Anna Cuomo, ieri ha invece assolto Pierleoni da ogni accusa “perché il fatto non sussiste”, sancendo così la fine di una lunga e travagliata querelle. Il reato contestato prevedeva pene che possono arrivare a un anno di reclusione e una multa non inferiore a 516 euro per chi, gestendo un servizio pubblico, ne interrompe la regolarità. L’accusa sosteneva che la sospensione dell’erogazione idrica avesse turbato la distribuzione equa della risorsa in diverse aree, a vantaggio di un singolo evento.
Pierleoni, difeso dall’avvocato Franco Colucci, ha visto riconosciuta la sua totale estraneità ai fatti. “È stata una lunga battaglia che ha segnato me e la mia famiglia”, ha dichiarato l’assessore Pierleoni subito dopo la pronuncia della sentenza. “essere stato additato ingiustamente per un’accusa così grave. Addirittura abbiamo assistito a un Comune come quello di Carsoli schierarsi contro di me in modo perentorio anche per volere del suo sindaco. Per me è stato un peso enorme, ma ho sempre avuto fiducia nella giustizia. Oggi, finalmente, posso dire che questo incubo è finito. Ringrazio il mio legale e tutte le persone che mi sono state vicine in questi anni difficili”.
La vicenda, oltre al processo giudiziario, ha esposto Pierleoni a un lungo periodo di tensioni personali che hanno avuto ripercussioni sia a livello personale che professionale. “L’assoluzione piena”, ha affermato l’avvocato Colucci, “riabilita completamente la sua figura, mettendo la parola fine a una vicenda durata quasi un decennio”.