L’Aquila. Un Natale diverso e pieno di sfide per gli 11 soccorritori del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico e gli 8 lavoratori del rifugio Lo Zio, bloccati nella tormenta che ha investito l’area nella notte della Vigilia. Condizioni estreme, con venti oltre i 100 chilometri orari, neve incessante e temperature ben al di sotto dei -10 gradi, hanno costretto il gruppo a ripararsi nell’ostello di Campo Imperatore, trasformandolo in un rifugio di solidarietà e speranza.
La serata della Vigilia ha visto Giusy Scimia, gestore del rifugio Lo Zio, documentare la forza della natura. In un video girato intorno alle 22, Giusy si è avventurata nella bufera per testimoniare l’impossibilità di muoversi: “Nonostante i tentativi di uscita, il vento non ci permette di avanzare. Le condizioni meteo sono avverse”, ha spiegato con voce calma ma determinata. La comunità abruzzese segue con apprensione non solo le sorti dei soccorritori e dei lavoratori bloccati, ma anche quelle dei due dispersi da domenica, il cui ritrovamento è reso impossibile dalle proibitive condizioni meteorologiche. I soccorritori, giunti sul posto per cercare i dispersi, sono rimasti bloccati a causa di un guasto alla funivia. Sebbene il problema sia stato risolto nella serata di ieri, il meteo continua a impedire qualsiasi movimento.
In un messaggio diffuso ieri sera, il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico ha rivolto un pensiero di vicinanza e ringraziamento a tutti coloro coinvolti. “Il nostro pensiero, questa sera, va alle 18 persone bloccate a Campo Imperatore, tra cui 11 tecnici del Soccorso Alpino, che trascorreranno la Vigilia di Natale lontano dalle proprie famiglie e dai propri cari. Un sentito ringraziamento va ai gestori e al personale dell’ostello che, con grande dedizione, stanno garantendo un luogo caldo e viveri per i soccorritori e i lavoratori della funivia”, si legge nel comunicato. Nonostante l’isolamento forzato, i 18 presenti stanno affrontando la situazione con spirito di adattamento e collaborazione. L’ostello di Campo Imperatore si è trasformato in un avamposto di resilienza, dove ogni gesto di cura e aiuto reciproco assume un significato speciale. Il calore umano e l’impegno dei gestori del rifugio stanno garantendo un Natale lontano dalle consuete tradizioni, ma comunque ricco di valori profondi.
L’emergenza mette in luce non solo la forza della natura, ma anche quella dell’uomo, capace di fronteggiare le avversità con coraggio e spirito di servizio. Mentre la tormenta continua, l’Abruzzo intero si stringe idealmente attorno a Campo Imperatore, con la speranza che presto il meteo dia tregua e permetta ai soccorritori di riprendere la loro missione per arrivare nel punto dove si trovano i due alpinisti Cristian Gualdi e Luca Perazzini, e di tornare a casa. Questa vicenda, segnata da condizioni estreme e dalla lontananza dagli affetti, diventa un simbolo di umanità e dedizione. A tutti coloro che stanno trascorrendo questo Natale in mezzo alla tormenta, va il caloroso abbraccio di una comunità che non dimentica. Il coraggio, la solidarietà e l’impegno dimostrati rappresentano il vero significato di questa festività.
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