Avezzano. “L’assessore deve poter tornare ad Avezzano”. E’ questa la richiesta che la difesa dell’ex amministratore della giunta Floris e attuale consigliere ha avanzato al tribunale del riesame dopo i provvedimenti della magistratura avezzanese per la vicenda della presunta truffa nella realizzazione del nuovo municipio. L’istanza per chiedere l’annullamento della misura restrittiva dell’allontanamento dalla città dell’ex assessore Vincenzo Ridolfi è stata presentata al tribunale del riesame dal legale, Roberto Verdecchia, e l’udienza si terrà il 14 ottobre. Ridolfi avrebbe chiamato in causa nel corso dell’interrogatorio altri politici, dei quali per il momento non è stato rivelato il nome.
Il giudice per le indagini preliminari ha emesso nei giorni scorsi quattro misure per l’inchiesta sulla realizzazione del nuovo municipio di via Aldo Moro. I provvedimenti restrittivi sono stati indirizzati nei confronti del consigliere di maggioranza di Ridolfi, che non potrà dimorare nel Comune di Avezzano, il professionista Paolo Santoro, che non potrà esercitare l’attività di ingegnere, il dirigente dell’ufficio tecnico del Comune, Massimo De Sanctis, che è stato sottoposto alla sospensione temporanea di pubblico ufficio e l’imprenditore Goffredo Mascitti che non potrà esercitare la sua attività lavorativa. Gli indagati sono accusati di truffa aggravata perché, secondo la procura, i costi per realizzare il nuovo stabile del comune nell’ambito del Contratto di Quartiere II, sarebbero raddoppiati fino a circa dieci milioni di euro. L’inchiesta è coordinata dal sostituto procuratore della Repubblica di Avezzano, Maurizio Maria Cerrato.