L’Aquila. Allontanate dalla recita di Natale della scuola dell’infanzia dei figli perché in compagnia di bimbi più piccoli. Ha dell’incredibile quanto accaduto a due mamme di un piccolo paese della Valle Subequana, in provincia dell’Aquila, che si sono viste “cacciare” dalla recita dei figli “più grandi”, perché arrivate con i figli più piccoli, di nemmeno due anni. Quindi bambini che nemmeno sanno ancora parlare bene e che al massimo avrebbero potuto “disturbare” salutando allegramente i fratellini impegnati nella recita.
“Nel pomeriggio del 18 dicembre, genitori, nonni, zii, pareti ed amici si sono ritrovati nella palestra della scuola di ********** per assistere alla recita di Natale. Fin qui nulla di apparentemente strano se non per due genitori che si sono visti letteralmente cacciare fuori dai locali della palestra dove stava avvenendo la recita in quanto avevano con sé i bambini più piccoli che, a detta di una maestra, con i loro vocalizzi e con la vivacità di bambini duenni, avrebbero compromesso la buona riuscita della performance degli altri scolari e avrebbero impedito al pubblico di assistere allo spettacolo stesso”.
Inizia così il racconto di un genitore coinvolto nella spiacevole vicenda, che ancor di più nei giorni di Natale, appare quasi surreale.
Il tutto è accaduto sotto gli occhi di decine di persone che lì per lì nemmeno hanno ben capito cosa stesse accadendo. Alla rappresentazione, che si è svolta in una palestra, era presente anche il sindaco del paese.
“I due genitori, con in braccio i figli più piccoli, si sono visti costretti a lasciare la palestra e a sostare nei locali adiacenti l’ingresso della scuola come suggerito loro dalla maestra. Davanti agli occhi increduli di chi, come me ha assistito alla scena, ma soprattutto davanti agli occhi dei figli più grandi che sbirciando tra il pubblico non hanno trovato più i propri genitori. Posso assicurarvi che le loro facce parlavano da sole!”
va avanti il genitore.
Secondo la ricostruzione dei fatti, ad essere allontanate sono state due mamme, con in braccio due bambini che ancora non compiono due anni. La maestra, prossima al pensionamento, avrebbe detto loro di accomodarsi e attendere la fine della recita nel refettorio vicino. Lì una delle mamme avrebbe dato un pacchetto di biscotti al bimbo per cercare di farsi vedere al bambino impegnato nella recita che intanto la cercava con gli occhi nel pubblico. Secondo la ricostruzione dell’accaduto, il bambino si sarebbe anche commosso, anche perché non c’era nemmeno il papà presente, in quanto impegnato a lavoro. Alla fine una delle mamme, con il bimbo in braccio, è rimasta fuori una vetrata e gesticolando ha cercato di rassicurare il bambino che intanto faceva la recita.
“Ci sarebbe stato da chiamare i carabinieri”, ha detto uno dei genitori coinvolti, “ma non l’ho fatto perché questi sono momenti che dovrebbero essere solo di aggregazione e condivisione e non avrei mai creato una scena del genere, più che altro per cercare di placare gli animi e rasserenare il bambino impegnato nella recita, che già si è visto privare della gioia di mostrarsi alla sua mamma”.
Continua la lettera:
“A questo punto, mi chiedo e vi chiedo… Che senso hanno le recite a scuola? Quale è il loro scopo? e soprattutto, a chi servono? Sono un momento di condivisione e di gioia, di partecipazione e aggregazione o sono solo un modo per le maestre per “fare bella figura” davanti le autorità e davanti alle colleghe? Sono una gara tra i plessi a chi farà la recita perfetta, senza intoppi e senza distrazioni esterne? Perché è stata negata la possibilità a questi due genitori ci partecipare alla recita di Natale dei figli più grandi? Quale è stata la loro colpa (se così possiamo chiamarla)? Portare con sé i figli più piccoli? Non faranno parte anche loro, tra qualche anno, della comunità scolastica?”.
Conclude il genitore:
“Quale voleva essere l’insegnamento di quella maestra? Quali ripercussioni ha avuto non solo sui due genitori, ma soprattutto sui bambini più grandi? Cosa abbiamo insegnato a questi bambini? Ad allontanare chi, neanche duenne, durante una recita scolastica, disturba con due vocalizzi battendo le manine contento? L’altro giorno abbiamo fallito, abbiamo spento un sorriso sul volto di quei bambini … piccoli e grandi!”.