Sulmona. Un episodio in una mensa di una scuola ha scosso la comunità di Sulmona. Un bambino di quattro anni, iscritto a una scuola dell’infanzia comunale, è stato escluso dal pasto quotidiano a causa del mancato pagamento di due buoni mensa per un valore di poco meno di nove euro.
Nel momento in cui i pasti sono stati serviti ai bambini dell’asilo, il personale della mensa ha “saltato” il piccolo, che si è trovato senza cibo davanti ai compagni. Gli altri bambini, notando la situazione, hanno diviso il loro pranzo con lui, dimostrando un gesto di solidarietà commovente ma che non è riuscito a placare lo sconcerto per l’accaduto. I genitori del bambino sono stati avvisati dagli insegnanti della situazione e, solo in quel momento, il padre ha scoperto che il figlio era stato lasciato senza pranzo. Stando alla loro versione, si trattava di un ritardo nel saldo di due buoni pasto, pari a 8,97 euro.
Il caso ha suscitato forti reazioni. La comunità locale si è mostrata indignata, denunciando la rigidità di un sistema che ha impedito a un bambino di quattro anni di consumare il proprio pasto insieme ai compagni, come se la mensa scolastica dovesse applicare “sanzioni” anche su somme di modesto valore. L’episodio di Sulmona si inserisce in un più ampio dibattito nazionale sul sistema dei buoni pasto scolastici e sulle modalità di gestione delle mense comunali. Se da un lato si comprende l’esigenza degli enti locali di riscuotere i crediti, dall’altro si solleva la questione etica di sanzionare i bambini, specialmente nei casi in cui i ritardi di pagamento riguardano cifre esigue.