San Benedetto dei Marsi. Approda in libreria il 15 novembre la biografia di Sabina Santilli, il nuovo lavoro dedicato alle vite di personaggi illustri abruzzesi pubblicato da Radici Edizioni e scritto in questo caso da Roberto Cipollone, cultore di storia locale e già autore negli anni di una lunga serie di titoli dedicati al proprio territorio.
Il libro arriva a 25 anni dalla morte di Sabina Santilli e nel sessantesimo anno di fondazione della Lega del Filo d’Oro, che proprio Sabina contribuì a far nascere, insieme a «un coraggioso gruppo amici», con lo scopo di aiutare chi come lei non poteva contare sui sensi della vista e dell’udito.
Sabina Santilli, nata a San Benedetto dei Marsi nel 1917 fu infatti colpita da meningite durante la settimana di Pasqua del 1924, una malattia che le comportò la perdita dell’udito e della vista lasciandola nel buio e nell’isolamento. La sua è però una storia che comincia proprio da quei terribili giorni, perché in un periodo in cui sarebbe stato più semplice arrendersi al destino, la sua famiglia percorse invece tutte le strade possibili per darle una seconda possibilità, consentendole così di conoscere i migliori docenti e di proseguire gli studi presso gli istituti italiani dedicati ai non vedenti.
Con nuovi “strumenti” per comunicare e con una tenacia senza eguali, Sabina diventerà così il simbolo per un’intera generazione di sordociechi italiani, la “Helen Keller italiana”, e si batterà sempre per il loro diritto all’istruzione e all’emancipazione, contribuendo appunto alla fondazione della Lega del Filo d’Oro, che ancora oggi rimane il punto di riferimento della solidarietà, della conoscenza e dell’assistenza per migliaia di pluriminorati del nostro paese. Roberto Cipollone, nel suo lavoro, ha approfondito molto la ricerca, ricostruendo in maniera dettagliata i primi anni di vita di Sabina, anche grazie alla lucida testimonianza della sorella Loda, che con lei ha condiviso gli anni di crescita nel paese dell’antica Marruvium, dove la loro famiglia era arrivata partendo dalla Media Valle dell’Aterno in seguito al prosciugamento del Fucino. In più, la ricerca si è concentrata negli archivi della Fondazione della Lega del Filo d’Oro, dell’Istituto statale Augusto Romagnoli di Roma, dell’Istituto nazionale dei ciechi Vittorio Emanuele II di Firenze e dell’Istituto Don Orione di Roma. Il volume verrà presentato ufficialmente a dicembre, presso la Casa Museo e Centro Studi Sabina Santilli di San Benedetto dei Marsi.
L’Autore
Roberto Cipollone è nato nel 1980 a Roma ma poi ha abbracciato per sempre Cese dei
Marsi, il paese natale dei suoi genitori dove ha centrato famiglia e interessi non solo narrativi.
L’amore per la ricerca storica viene dal padre Osvaldo, con il quale ha scritto un libro nel
centenario del terremoto della Marsica (13 Gennaio 1915. Una cicatrice lunga un secolo,
2015) e un secondo volume sul periodo di occupazione tedesca nello stesso territorio
(Padroni di niente, 2019). In precedenza aveva pubblicato una monografia sull’umanista
Pietro Marso (Pietro Marso Cesensis, 2012) e una ricerca dedicata ai caduti e alle vittime
di guerra locali (Trentanove figli, 2014). Dal 2020 cura il sito storiedellecese.com, nel
quale raccoglie ricostruzioni sul proprio paese con cadenza regolare. Assieme a quello
saggistico ha coltivato il filone narrativo con tre raccolte di racconti: Ritorni, autoprodotta
nel 2010, Come i balconi di città, edita da Radici Edizioni nel 2021, e Faolétte (2023),
libro illustrato nel quale ha coinvolto anche diversi disegnatori e artisti marsicani.