“Un ringraziamento particolare va al presidente dell’ATC di Avezzano, Antonio Calvacchi, che, accogliendo la richiesta del Direttore del Parco e delle associazioni, ha mostrato una notevole sensibilità verso le problematiche ambientali e la conservazione dell’orso”, hanno riferito dall’associazione Salviamo l’orso, “questa scelta si pone in netto contrasto con la posizione dell’ATC di Sulmona, il cui presidente, Maurizio D’Angelo, ha rifiutato di aderire alla proposta, rimanendo ancorato a una visione retrograda e indifferente alla conservazione della fauna locale. Tale atteggiamento, oltre a deludere le aspettative di collaborazione, è visto come un’occasione persa, soprattutto alla luce dei precedenti rapporti positivi instaurati con l’ATC di Sulmona sotto la presidenza di Marco Del Castello”.
Il timore principale espresso dal PNALM e dalle associazioni ambientaliste riguarda il rischio di disturbo arrecato agli orsi dalle mute di cani da caccia, che durante il mese di ottobre sono in piena attività. Questo disturbo si intensifica con un maggior numero di giorni dedicati alla caccia, aumentando le probabilità di interazione tra i cacciatori e gli orsi, specialmente femmine accompagnate dai cuccioli. Secondo i dati più recenti del Rapporto orso 2023, è stato registrato un aumento della presenza di orsi nelle aree contigue al Parco, rendendo ancor più delicata la situazione in termini di conservazione e tutela della specie.
Mentre la Regione Lazio, che ha una responsabilità minore rispetto alla conservazione dell’orso marsicano, ha confermato l’apertura della caccia al cinghiale al primo novembre nei suoi territori, la Regione Abruzzo, al contrario, è stata accusata di “menefreghismo” e di mancanza di risposte concrete. Il Pnalm, ancora una volta, si è trovato a dover agire per compensare l’inerzia della Regione, dimostrando il proprio impegno verso la protezione dell’orso.