Tagliacozzo. A partire dal 7 novembre e fino al 13 dicembre 2024, i pendolari della tratta ferroviaria Avezzano-Tivoli si troveranno a fronteggiare una situazione critica a causa della soppressione del treno 4547 delle 6.24, un mezzo fondamentale per decine di persone che ogni giorno si recano a Tivoli per motivi di studio e lavoro. Trenitalia ha annunciato la sospensione del servizio come parte di un piano di potenziamento infrastrutturale sulla tratta Tivoli-Roma, che coinvolge i cantieri dedicati al miglioramento dell’area metropolitana della capitale. Tuttavia, la decisione di non attivare un servizio sostitutivo di autobus sta suscitando forti proteste tra i pendolari, preoccupati per le conseguenze che dovranno affrontare.
La tratta ferroviaria Avezzano-Tivoli, infatti, rappresenta un collegamento vitale per molti lavoratori, soprattutto docenti, e studenti marsicani, che ogni giorno utilizzano il treno per raggiungere Tivoli e successivamente Roma. L’assenza di soluzioni alternative, come un servizio autobus sostitutivo, costringerà i pendolari a trovare mezzi propri per raggiungere le proprie destinazioni. Questo non solo si tradurrà in un notevole aumento dei costi di viaggio, ma comporterà anche un considerevole allungamento dei tempi di spostamento, creando disagi soprattutto a chi ha impegni scolastici e lavorativi rigidi.
La decisione di Trenitalia di sospendere il treno senza prevedere una copertura del servizio tramite autobus, come spesso avviene in situazioni simili, ha destato sconcerto tra gli utenti. Alcuni pendolari si sono detti “scioccati” e “delusi” dall’assenza di un piano alternativo che permetta di mantenere un collegamento funzionale durante i lavori. “Non possiamo permetterci di perdere giornate di lavoro o di arrivare sistematicamente in ritardo a scuola,” lamenta una docente che ogni mattina si reca a Tivoli da Avezzano. Le difficoltà non riguardano solo il viaggio in sé, ma anche l’organizzazione familiare e logistica di chi è abituato a un trasporto pubblico regolare.
La questione è aggravata dal fatto che per chi lavora o studia nella capitale e nelle aree limitrofe di Roma, non esistono molte alternative efficienti. L’hinterland romano, già congestionato, rischia di peggiorare ulteriormente con l’aumento del traffico automobilistico causato dal maggior numero di persone costrette a utilizzare mezzi privati per spostarsi. Per molti pendolari, questa sospensione temporanea rappresenta un doppio danno: da un lato il disagio per l’interruzione del servizio e dall’altro l’onere economico di doversi arrangiare con soluzioni personali.
L’auspicio è che le istituzioni locali e regionali possano farsi carico delle preoccupazioni dei pendolari, aprendo un dialogo con Trenitalia per trovare soluzioni che riducano al minimo i disagi durante il periodo di lavori, già difficile per la sua durata.