Avezzano. La droga arrivava dalla Lombardia, un canale nuovo rispetto a quelli tradizionali della Marsica, come erano Roma e la Campania. Lo hanno accertato i carabinieri nel corso dell’inchiesta che ha portato a 20 ordini di custodia cautelare e a 30 indagati, in gran parte di origine marocchina e residenti a Luco dei Marsi, ma anche italiani residenti a Luco dei Marsi, Cerchio, Celano, San Benedetto dei Marsi ed in alcuni comuni della Valle Roveto. Secondo le indagini è emersa la presenza di una organizzazione criminale dedita al traffico di droga capeggiata dai cittadini marocchini pronti anche a compiere atti di violenza.
Dalle intercettazioni sono emerse minacce di morte nei confronti di connazionali per una partita di droga sparita da un campo. In realtà era stata sequestrata dai carabinieri che, per evitare omicidi, sono stati costretti a far credere pubblicamente che era stata trovata da un contadino. Durante le perquisizioni è stata anche trovata un ordigno rudimentale, simile a una bomba carta, pronto a essere utilizzato per ritorsioni contro spacciatori rivali o traditori. In cella sono finiti, oltre a Youssef Bya, 29 anni, ritenuto il capo dell’organizzazione, anche Hnida Anas (27), Mohammed Arroubi (29), Mustapha Assinate (41), Radoine Assinate (35), Salah El Bahraouy (28), Abdellatif Nana (29), Abderrazak Nassite (31), tutti marocchini residenti a Luco, Fabio Taccone (46), Luca Maurizio Iacobacci (51) di San Benedetto dei Marsi. Renata Petra (29), compagna di Bya, ha ottenuto gli arresti domiciliari. L’obbligo di dimora è scattato invece per Nadia Satta (31), marocchina residente a Luco, Enzo Amiconi (54) di Cerchio, Maria Grazia Palma (38) di Luco.
L’attività denominata “Empty den”, cioè “tana vuota”, quella dove c’era la cocaina e del denaro, e coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Avezzano, è stata condotta dai carabinieri della compagnia di Avezzano, e i provvedimenti emessi dal gip del Tribunale di Avezzano Maria Proia su richiesta del sostituto procuratore della Repubblica Guido Cocco. Il collegio difensivo è composto dagli avvocati Pasquale Motta e Roberto Verdecchia che difende anche Youssef Bya.