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Piano di Razionalizzazione ASL1 Avezzano-Sulmona- L’Aquila: a rischio servizi e occupazione

Angela Guarnieri di Angela Guarnieri
12 Settembre 2024
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Avezzano. Le parole della Cgil:

“Dalla lettura dell’aggiornamento del Piano di Razionalizzazione della spesa sanitaria, relativo
alla ASL1 Avezzano-Sulmona- L’Aquila, abbiamo appreso che, su nostra richiesta, è stato eliminato il
taglio sul costo del personale, con il pieno ripristino del turnover.

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Invero, nel precedente piano da noi contestato, era stato previsto un blocco parziale del turnover,
implicante la mancata sostituzione delle lavoratrici e dei lavoratori in quiescenza, per un taglio stimato
tra il 30% ed il 50%.

Una battaglia che ha visto il protagonismo esclusivo della CGIL della Provincia dell’Aquila,
anche attraverso il lavoro svolto in Commissione di Vigilanza e Controllo della Regione Abruzzo, alla
presenza delle Consigliere e dei Consiglieri Regionali, dell’Assessora alla Sanità, Nicoletta Verì e del
Direttore dell’Agenzia Sanitaria Regionale, Pierluigi Cosenza. Ciò, nonostante l’assenza (inammissibile,
a nostro avviso) della Direzione Strategica della ASL1 e del Presidente del Comitato Ristretto dei
Sindaci, Pierluigi Biondi, che, ancora una volta, ha perso l’occasione di difendere il sistema sanitario
pubblico della nostra Provincia e il diritto alla salute delle cittadine e dei cittadini che vi abitano (come
rilevato dalla stessa Regione che, come anticipato, ha bocciato il piano precedente, riconoscendo la
validità del nostro intervento in merito).

Di contro, però, abbiamo appreso del consistente aumento del taglio dei “Servizi”, per una
decurtazione della spesa pari a complessivi 8.165.050 euro, rispetto ai 2.150.000 euro previsti nel
precedente Piano, elaborato circa due mesi fa.

In particolare, si evidenzia che i tagli alla spesa sono così aumentati:
– Manutenzione e riparazione, per un importo pari a 4.890.000 euro,
rispetto a 1.150.000 euro del precedente piano;
– Pulizie e riscaldamento e smaltimento rifiuti, per un importo pari a
3.274.480 euro, rispetto a 1.000.000 euro del precedente piano;
Dietro a questi tagli rischia di celarsi una riduzione del personale attualmente in forza negli
appalti, ovvero una riduzione dei servizi dedicati all’utenza.

Pertanto, in merito al consistente taglio di questi capitoli di spesa, esprimiamo tutta la nostra
preoccupazione. Infatti, riteniamo, come anticipato, che detti tagli potrebbero negativamente incidere sul
personale impiegato nelle aziende che si occupano dei servizi in appalto.
In particolare, gli elementi oggetto di tali manovre correttive sono descritti in via del tutto
generica, tanto da non poter determinare l’impatto che i citati tagli avranno sul personale coinvolto negli
appalti, per tutelare il quale adotteremo, sin d’ora, tutte le iniziative necessarie.
Per quanto concerne, poi, i processi di internalizzazione dei servizi, così come più volte
richiamati nel Piano di Razionalizzazione, permangono le perplessità da tempo rappresentate da questa
organizzazione sindacale in merito alla concreta salvaguardia di tutto il perimetro occupazionale
attualmente in forza. Ed infatti, l’erogazione dei servizi sanitari per tutta l’utenza non può prescindere
dalla continuità occupazionale delle lavoratrici e dei lavoratori impiegati negli appalti che in questi anni
hanno maturato importanti esperienze lavorative a servizio della collettività e che quindi meritano
attenzione e procedure dedicate alla loro stabilità occupazionale.

Inoltre, come più volte denunciato da questa organizzazione sindacale, è necessario intervenire
per aumentare e riequilibrare il finanziamento del Fondo Sanitario Regionale, ciò, tenendo conto della
conformazione e della vastità del nostro territorio: l’accesso alle cure va garantito anche ai cittadini e alle cittadine residenti nelle aree più remote della nostra Provincia.

Pertanto, continueremo la battaglia a difesa della Sanità Pubblica, combattendo tutti quei tagli di
spesa che rischiano di impattare esclusivamente sulla corretta erogazione dei servizi nel nostro territorio
e sui posti di lavoro delle lavoratrici e dei lavoratori impiegati in tal senso.
Infatti, risultano incomprensibili le modalità assunzionali presso la ASL 1, vedasi la vicenda dei
due Dirigenti Amministrativi, ovvero il ricorso ad assunzioni, disposte nell’ultimo periodo, tramite la
società di somministrazione anziché l’utilizzo della vigente graduatoria degli OSS e dell’utilizzo delle
graduatorie di mobilità per diversi profili professionali (Infermieri, Tecnici, Ostetriche, ecc.).
Così come non comprendiamo la mancanza di progettualità e valorizzazione del patrimonio
immobiliare della ASL (vedasi per es. l’area di Collemaggio della città dell’Aquila) continuando, di
contro, in alcuni casi, a pagare gli affitti (vedasi la Direzione Generale così come altre strutture in tutto il
territorio provinciale); da queste azioni si comprende la totale estraneità di questa Direzione Strategica
rispetto ai bisogni ed alle necessità dei nostri territori e delle cittadine e cittadini che li abitano, tali
comportamenti impediscono di fatto una programmazione ed una progettualità rispetto al futuro delle
nostre città ed alla garanzia di continuità nell’erogazione dei servizi e della continuità occupazionale.

Occorrono, in conclusione, interventi mirati alla risoluzione delle problematiche relative
all’abbattimento delle liste di attesa, al recupero della mobilità passiva, alla garanzia occupazionale per
tutte le lavoratrici e per tutti i lavoratori che prestano la loro attività nei servizi esternalizzati, e al
contrasto della desertificazione sanitaria delle aree interne della nostra Provincia.”

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