Avezzano. Confagricoltura interviene di nuovo sul problema dell’irrigazione del Fucino che, nonostante i numerosi interventi e studi portati avanti nel corso degli anni resta ancora da risolvere. Sistema irriguo da ampliare a tutti i terreni dell’area Fucino, compresi quelli dei Piani Palentini, velocizzando i tempi di realizzazione dell’opera strategica per l’economia e l’occupazione della Marsica che si trascina da anni. Confagricoltura prende di mira il bando Pubblico dell’autorità di Bacino (3 agosto) relativo all’investimento da 160 milioni di euro che prevede 360 giorni e nuovi studi per la realizzazione del progetto preliminare. “Nel 1852”, ricorda il presidente Fabrizio Lobene, “il Re di Napoli, Ferdinando II, decise il prosciugamento del lago Fucino in due mesi. Ora sono quasi trenta anni che si discute su come risolvere le criticità legate all’uso e alla disponibilità della risorsa idrica nel nostro territorio: di studi ne sono stati fatti tanti, forse troppi. Basta studiare dobbiamo entrare nella fase esecutiva, il Consorzio di Bonifica Ovest e i tecnici dell’ex Arssa conoscono alla perfezione il sistema idrico Fucense, forse erano in grado di predisporre il progetto preliminare, sicuramente sono in grado di fornire collaborazione e dati per questi ulteriori studi”. Confagricoltura non si limita a sollecitare la politica, ma entra nel merito della questione evidenziando alcune carenze: “si parla solo di sistema a goccia e rifacimento di alcune aree della rete di distribuzione”, spiega Lobene, “ma la rete idrica di distribuzione deve riguardare l’intero Fucino, perché attualmente è presente un solo impianto efficiente, quello di Celano che copre una superficie di mille ettari quando l’intero comprensorio è di circa 15.000 ettari compreso il fuori Fucino ed escluso i campi Palentini che dovrebbero essere inseriti nel progetto irriguo. Saremo vigili sul rispetto dei tempi e invitiamo i sindaci del comprensorio di approvare le risoluzioni che impegnano Regione e Provincia ad accelerate tutte le procedure normative e tecniche atte a ricercare ogni risorsa finanziaria necessaria alla realizzazione delle opere. Questo progetto prevede sul nostro territorio l’investimento pubblico di maggiore rilevanza economica degli ultimi anni, la realizzazione determinerà il sicuro rilancio dell’economia dell’intera Marsica”. Confagricoltura ricorda che è indispensabile che i Comuni del Comprensorio fucense realizzino un piano integrato di depurazione delle acque, ed è sempre più necessario salvaguardare gli equilibri idrogeologici del comprensorio per evitare il ripetersi sistematico di alluvioni e allagamenti. Il Professor Ezio Burri dell’Università dell’Aquila, all’incontro di Celano, ha dichiarato che la galleria Torlonia (dalla quale vengono allontanate le acque del fucino) deve subire una manutenzione straordinaria per evitare rischi che potrebbero rilevarsi catastrofici. Stefano Fabrizi, direttore di Confagricoltura, ricorda che ” il sistema agricolo del Fucino composto da oltre 2.000 aziende agricole, (650 con 6.000 dipendenti a tempo pieno) rappresenta il 25% del PIL agricolo regionale contribuendo, con l’indotto, a sostenere l’economia dell’intero comprensorio: complessivamente, tra diretto ed indiretto, il settore dà lavoro a non meno di 10.000 persone”. Le esigenze legate alla qualità dei prodotti e dell’ambiente, alla sicurezza alimentare e alla competitività delle imprese agricole sui mercati italiani ed esteri, però, presuppongono sistemi di irrigazione fissi, di facile gestione e controllo che abbattano i costi di produzione e le emissioni di CO2.
“L’impianto è strategico per competere, forse stavolta qualcosa si muove”, conclude Lobene, che apprezza le iniziative dei sindaci di Avezzano, Celano e Trasacco, mirate a dare centralità alla soluzione dell’annoso problema, “però occorre andare fino in fondo, le assenze della politica non saranno giustificate. Confagricoltura indicherà a tutti chi vuole lavorare per il bene del territorio e chi, invece, ritiene di sottrarsi ai doveri che il mandato popolare impone”.