Massa d’Albe. Le critiche di Carlo Calenda, leader di Azione, al sito archeologico di Alba Fucens, hanno causato reazioni e dibattiti. I consiglieri di minoranza contro il sindaco di Massa d’Albe Nicola Blasetti.
“Ci spiace che abbia constatato di persona lo sfascio che denunciamo da mesi: un patrimonio inestimabile come quello di Alba Fucens abbandonato dal sindaco Nicola Blasetti”. Hanno dichiarato Giovanni Mancini, Giovanni Ceglie e Antonio Mastrangelo. Calenda aveva definito Alba Fucens una piccola Pompei, con un anfiteatro strepitoso e una chiesa del VI secolo edificata sul tempio di Apollo. “Purtroppo questa meraviglia è completamente trascurata”. Aveva spiegato Calenda. “Non c’è biglietteria; il sito è incustodito, anche nella parte oggetto di scavi”.
“Lei ha ragione, da un anno sollecitiamo la maggioranza a valorizzare l’anfiteatro”. Dichiarano i consiglieri di minoranza. “Purtroppo finora, nonostante la nostra ripetuta denuncia, è stato tutto inutile. Il sindaco, troppo impegnato a fare due rimpasti di giunta in due mesi per rattoppare i buchi della sua maggioranza, non ha mostrato alcun interesse per il grande valore storico e turistico di Alba Fucens salvo, s’intende, utilizzarlo per passerelle politiche, come accaduto di recente col ministro Sangiuliano, poco prima delle elezioni regionali. Ci auguriamo che la sua segnalazione possa contribuire a far emergere con forza l’abbandono degli scavi archeologici. Chiediamo le dimissioni del sindaco”.
Carlo Calenda in visita agli scavi di Alba Fucens: “una meraviglia completamente trascurata”