Avezzano. Mario Quaglieri, consigliere regionale più votato alle ultime elezioni, con un post su Facebook risponde alle chiacchiere di palazzo seguite al rimpasto di giunta, che ha visto l’ingresso di Iride Cosimati e di Alessandro Pierleoni, ai danni di Emilio Cipollone (articolo disponibile qui).
Nel suo post sottolinea che questa decisione è il risultato di una collaborazione stretta e continua con l’amministrazione comunale di Avezzano. “La scelta di Iride Cosimati è frutto di una mia condivisione, di una continua e fattiva collaborazione con l’amministrazione comunale, a partire dal primo cittadino sino a molti esponenti della maggioranza,” ha affermato Quaglieri.
Il consigliere ha poi ampliato il discorso includendo altre amministrazioni comunali della Marsica, evidenziando la fiducia riposta in lui da diverse entità locali. Quaglieri ha sottolineato che il suo operato non è il risultato di accordi personali, bensì di una volontà condivisa di apertura richiesta dal partito: “Pertanto, non reputo ciò come risultanza di accordi personali, anzi, credo vada letta con più accortezza, magari facendola ricadere nell’auspicata ‘apertura’ dell’amministrazione richiesta dal partito.”
Quaglieri ha poi ricordato i successi elettorali ottenuti sotto la guida del governo regionale di Marsilio, che ha visto percentuali storiche di consenso ad Avezzano e in altri comuni marsicani. “L’attuale governo regionale a guida Marsilio ha registrato percentuali storiche ad Avezzano, così come in tanti altri comuni marsicani, che vedono in me il loro referente,” ha dichiarato il consigliere, evidenziando il ruolo di spicco che ricopre all’interno del partito Fratelli d’Italia. Con orgoglio, Quaglieri ha ricordato di essere stato il candidato più votato tra tutti i candidati regionali, grazie a un consenso particolarmente forte ad Avezzano e nei comuni limitrofi. Questo successo elettorale, secondo Quaglieri, lo legittima a proseguire nel suo lavoro di rappresentanza: “Mi sento di dire, pertanto, da rappresentante regionale del partito, di non sentirmi nella posizione di chi viola ‘codici etici’ o comportamenti di sorta, bensì referente di molti amministratori, non per poteri autodeterminati ma a seguito dell’oggettivo e tangibile consenso avuto.”