Avezzano. In circa tre anni 15mila prestazioni intra ed extra ospedaliere legate agli accessi vascolari. È un numero significativo, che dimostra chiaramente quanto sia necessaria la formazione per far sì che l’utilizzo ottimale dei dispositivi garantisca al paziente sicurezza e prestazioni di eccellenza.
“Accessi Vascolari tra Ospedale e Territorio” è il titolo del quarto Congresso organizzato ad Avezzano, in provincia dell’Aquila, che tratta un tema quanto mai attuale. Si tratta di due giornate, coordinate dalla presidente del Congresso Anastasia Fusco, che rappresentano un momento formativo fondamentale, di certo propedeutico per percorsi più specialistici che sono diventati ora obbligatori per chi tratta gli accessi vascolari. Fondamentale, per il successo dell’ambulatorio che asserisce all’Unità Operativa Complessa di Rianimazione Anestesia e Terapia del dolore, dell’ospedale di Avezzano, che si mostra come un’eccellenza del territorio, è la collaborazione della direzione strategica della Asl. Obiettivo delle due giornate, venerdì 14 e sabato 15 giugno, sarà quello di lavorare alla realizzazione di nuove sinergie attraverso una standardizzazione delle procedure di accesso vascolare, con lo scopo di prevenire tutte le complicanze legate alla scelta, l’impianto e gestione dell’accesso vascolare, sia all’interno della struttura ospedaliera, sia del territorio. “La gestione dei pazienti critici ricoverati nelle U.O. ospedaliere di terapia intensiva, oncologia ed ematologia, degenze riabilitative, cure palliative e in tutti quei casi in cui comunque l’approccio terapeutico è complesso, disporre di un accesso venoso valido facilita il processo curativo ed assistenziale”, spiega la dottoressa Fusco.
“Tale processo non avviene solo in ambito ospedaliero ma può avere continuità presso le strutture deospedalizzate”, va avanti, “questo significa che tutti i professionisti che si occupano di accessi vascolari, a prescindere da quale sia il setting di cure, devono agire con appropriatezza e competenza nella gestione di tali dispositivi: periferici e centrali. Un’adeguata formazione e l’aggiornamento continuo consentiranno di ottenere conoscenze ed acquisire abilità pratiche nella gestione degli accessi vascolari, di essere in grado di prevenire le complicanze correlate alla presenza del presidio, di riconoscerle precocemente ed attuare gli interventi adeguati; di essere in grado di elaborare ed implementare un protocollo scritto, basato sulle evidenze scientifiche”. “Queste sono le premesse per garantire un servizio di qualità e di raggiungere e mantenere gli standard di risultato che sono il mantenimento del presidio venoso per tutto il tempo necessario alla cura del paziente, l’assenza di complicanze, la soddisfazione del paziente”. Possono partecipare al Congresso le seguenti figure professionali: MEDICO CHIRURGO: EMATOLOGIA; MEDICINA INTERNA; CHIRURGIA VASCOLARE; ANESTESIA E RIANIMAZIONE; MEDICINA GENERALE (MEDICI DI FAMIGLIA); GERIATRIA; CHIRURGIA GENERALE; INFERMIERE PEDIATRICO INFERMIERE. Il corso dà diritto a crediti ECM Evento ECM N° identificativo 4585 – 418870
Numero crediti: 12
Modalità di iscrizione: L’evento è aperto per un numero di posti limitato. Per iscriversi basterà compilare il modulo presente sulla pagina dell’evento sul sito www.cecongressi.it.