La dieta chetogenica è uno dei regimi alimentari più discussi degli ultimi anni. Spesso considerata una moda passeggera o un trend popolare, è in realtà una terapia medica con solide basi scientifiche. In questa intervista, la nutrizionista Serena Gargano ci guida attraverso le caratteristiche principali della dieta, le sue applicazioni terapeutiche, e come evitare errori comuni durante il reinserimento dei carboidrati. Se hai dubbi sulla chetogenica o vuoi comprendere meglio come potrebbe essere utile per te o per qualcuno che conosci, leggi l’articolo e poi contatta la dottoressa!
Domanda: La dieta chetogenica sembra essere una moda recente. Ma ha una solida base scientifica?
Risposta: La dieta chetogenica non è solo una tendenza del momento, ma è supportata da un’importante ricerca scientifica. È stata consolidata come una vera e propria terapia medica, offrendo ai medici un’ulteriore risorsa accanto ai farmaci per trattare determinate patologie. Dato che si basa sulla drastica riduzione dei carboidrati, non è una dieta bilanciata. Pertanto, è fondamentale che sia seguita sotto controllo medico per evitare problemi derivanti dall’eliminazione di questi nutrienti.
Domanda: Per quali condizioni è consigliata la dieta chetogenica?
Risposta: Questa dieta è stata studiata per la gestione di patologie metaboliche, come l’insulino-resistenza, ed è stata inizialmente sviluppata per trattare patologie neurologiche, come l’epilessia resistente ai farmaci, le emicranie e le cefalee. È efficace anche nel trattamento dell’endometriosi, della sindrome dell’ovaio policistico e delle malattie autoimmuni e reumatologiche. Dunque, è chiaro che la dieta chetogenica va oltre il concetto di semplice regime alimentare: è una vera e propria terapia.
Domanda: Come funziona esattamente?
Risposta: La dieta chetogenica si basa sulla drastica riduzione dei carboidrati e degli zuccheri, sia semplici che complessi, che sono noti per il loro effetto infiammatorio. Questo processo forza il corpo a entrare in uno stato chiamato chetosi, in cui utilizza i grassi come fonte principale di energia invece dei carboidrati. La chetosi si verifica quando il fegato produce corpi chetonici, che vengono usati dalle cellule come combustibile alternativo.
Ad esempio, al posto di mangiare cereali, pane e frutta ricca di zuccheri, si prediligono alimenti come carne, pesce, uova, verdure a basso contenuto di carboidrati. L’obiettivo è aumentare l’assunzione di grassi di buona qualità come l’olio di oliva, l’avocado e le noci, mantenendo le proteine a un livello simile a quello di una dieta mediterranea tradizionale. Questo aiuta a mantenere il senso di sazietà senza eccessi, supportando così una perdita di peso sostenibile.
Per esempio, una colazione in stile chetogenico potrebbe consistere in uova strapazzate, magari cotte in olio di cocco con fette di avocado, oppure yogurt greco bianco con frutta secca, mentre un pranzo potrebbe includere un’insalata di pollo con olio d’oliva e semi di lino. Alla cena, un piatto di salmone alla griglia con broccoli e salsa al burro sarebbe un’opzione ideale.
Tuttavia, il rapporto tra i diversi macronutrienti (grassi, proteine e carboidrati) deve essere personalizzato in base alle esigenze di ciascun paziente. Questo significa bilanciare con attenzione i grassi saturi e insaturi, assicurando che siano di buona qualità e adattati all’obiettivo specifico, come perdere peso o gestire una condizione medica.
Domanda: La dieta chetogenica comprende una varietà di protocolli diversi. Puoi farci un po’ di chiarezza su queste varianti?
Risposta: Certamente. La dieta chetogenica non segue un unico protocollo rigido, ma offre diverse varianti che si adattano alle esigenze individuali. Ad esempio, le VLCKD (Very Low-Calorie Keto Diet) sono versioni a bassissimo apporto calorico, spesso implementate tramite pasti sostitutivi liquidi, noti come “bibitoni”. Queste sono consigliate per le persone che necessitano di una rapida perdita di peso sotto stretto controllo medico, come coloro che devono prepararsi per interventi chirurgici o affrontare gravi condizioni di obesità. Tuttavia, dato il basso apporto calorico, queste versioni non sono sostenibili a lungo termine.
Esistono poi protocolli chetogenici a basso contenuto calorico, ma non così estremi, che possono essere più gestibili per chi desidera una soluzione a medio-lungo termine, combinando alimenti naturali e pasti freschi. Questo li rende più sostenibili sia fisicamente che mentalmente.
Infine, ci sono protocolli che utilizzano pasti freschi e naturali senza ricorrere a sostituti in polvere, e che possono essere strutturati per sostenere varie esigenze terapeutiche. Queste varianti possono essere particolarmente utili per chi ha bisogno di un approccio bilanciato e vuole mantenere la dieta chetogenica come parte del proprio stile di vita per periodi più prolungati. La durata e il tipo di dieta chetogenica dipendono quindi dalle necessità mediche e dagli obiettivi di ciascun paziente, sottolineando l’importanza del controllo da parte di un professionista della salute per assicurare un approccio sicuro e personalizzato.
Domanda: Cosa dire a chi sostiene che il peso perso con la dieta chetogenica viene facilmente recuperato?
Risposta: Questo è un equivoco. Se il reinserimento dei carboidrati avviene in modo graduale e controllato, il peso può essere mantenuto. La chiave è vedere qualsiasi dieta come uno stile di vita e trarre insegnamenti utili per il futuro. La dieta chetogenica, in particolare, può insegnare come moderare l’assunzione di carboidrati, aiutando a raggiungere un equilibrio senza eliminarli completamente.
Per ricevere consigli su misura, suggerimenti pratici o piani dietetici specifici, la dottoressa Gargano è a disposizione per aiutarti a comprendere quale opzione possa essere più adatta alle tue esigenze personali. Non esitare a contattarla per iniziare un percorso verso uno stile di vita più sano e informato.