Avezzano. Continua a far discutere la rimozione dei cordoli della pista ciclabile in città. Il Comitato Mobilità Sostenibile Marsicana, tramite il presidente Giuseppe Tempesta, ha inviato una pec al Comune di Avezzano, all’Ufficio Tecnico, agli amministratori comunali e poi per conoscenza alla Regione Abruzzo, ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Unione Europea e Procura presso la Corte dei Conti della Regione Abruzzo per avere delucidazioni su quanto accaduto.
“Il 4 e 5 aprile operai di una imprecisata ditta hanno proceduto ad asfaltare il manto stradale di Via Marconi in Avezzano e hanno rimosso i cordoli posti a protezione del tratto di pista ciclabile di tale strada che va da Piazza Risorgimento alla Piazza della Repubblica. Si apprende dai giornali che tale rimozione è collegata alla presunta necessità di effettuare lavorazioni di nuova asfaltatura per il passaggio del “Giro d’Italia”. Da notizie apparse sulla stampa emerge che l’amministrazione comunale avrebbe deciso, non si sa bene in che modo e con quali atti, la “scomparsa” di detta pista ciclabile di Via Marconi.
Dal giorno 6 aprile le automobili hanno cominciato a parcheggiare sul sedime della pista ciclabile privata dei cordoli senza alcun intervento della Polizia Locale; Risultano inoltre rimossi i cartelli di segnalazione della pista ciclabile.
La pista ciclabile in oggetto risulta realizzata pochi anni con fondi del Comune e con fondi erogati dalla Regione Abruzzo e dal Ministero delle Infrastrutture. Questi atti e questi stanziamenti di fondi non risultano mai annullati o revocati in alcun modo. La pista ciclabile di Via Marconi fino a pochi giorni fa era costantemente frequentata dalla cittadinanza, e in particolari da famiglie e bambini.
Chiediamo di avere visione e copia degli atti e documenti che riguardano la pista ciclabile. Si chiede inoltre alla Polizia Locale di esercitare l’opera di vigilanza stradale ai sensi del Codice della Strada e dei regolamenti per impedire che le automobili sostino in modo del tutto illecito e irregolare sulla pista ciclabile di Via Marconi, che deve invece essere protetta a tutela dei cittadini e delle fasce deboli.
Oltre al danno nei confronti degli utenti della pista ciclabile, quanto avvenuto concreta anche un danno erariale a causa del mancato utilizzo dei parcheggi a raso posti sull’altro lato della carreggiata stradale.
Si segnala la vicenda a Regione Abruzzo, Ministero dell’Ambiente, Unione Europea, Procura presso la Corte dei Conti, poiché è evidente lo spreco del denaro pubblico e il danno erariale, anche considerando che a seguito dello smantellamento della pista ciclabile cofinanziata da Regione e Ministero con fondi europei, si porrà un problema di restituzione dei fondi ricevuti da tali organi e enti, e considerato che il Comune e la collettività hanno speso molti fondi per la realizzazione della piste ciclabile illegittimamente e inopportunamente smantellata, con grande e inutile dispendio di denaro”.