Avezzano. Dopo accurati e ripetuti esami eseguiti nelle acque del fosso “La Raffia” dall’Agenzia regionale per la tutela dell’Ambiente (Arta), il sindaco, Gianni Di Pangrazio, visti i risultati delle analisi emerse dal fosso a valle del depuratore di Magliano dei Marsi, ha reso pubblica un’ordinanza con il divieto di usare l’acqua per irrigare le colture e di utilizzarla per scopi zootecnici per la presenza di batteri Escherichia Coli e della salmonella. I controlli per evitare che l’acqua venga utilizzata fino al cessato allarme saranno eseguiti secondo l’ordinanza dalla polizia locale di Avezzano, dalla polizia provinciale, dalla Forestale e dai carabinieri, oltre che dalla Asl e dal Consorzio acquedottistico. Confagricoltura, però, e il suo presidente Fabrizio Lo Bene, è pronta a giurare che quell’acqua non è mai stata utilizzata e mai sarà utilizzata per l’irrigazione. Quindi anche senza l’ordinanza, quell’acqua, secondo Confagricoltura, non sarebbe stata utilizzata. “Come noto”, spiegano dall’associazione, “le acque del fosso di cui trattasi non sono utilizzate per l’irrigazione delle colture site nella piana del Fucino. Tale allarmante lede enormemente le imprese agricole operanti nella piana del Fucino, nostre associate, totalmente estranee ed all’infuori della vicenda riportata, che sono state reiteratamente contattate dalle aziende acquirenti, enormemente preoccupate, per la sospensione delle forniture dei prodotti ortofrutticoli. A repentaglio”, secondo Confagricoltura, “ci sarebbe l’immagine e la reputazione delle imprese sunnominate oltre che dell’agricoltura fucense in generale”.