Scurcola Marsicana. Un tempo erano il simbolo del consumismo, della vitalità economica e commerciale della Marsica, dello sviluppo del territorio. Oggi sono diventate delle scatole vuote abbandonate al degrado e all’incuria. Stiamo parlando delle attività commerciali dell’area a confine tra Cappelle dei Marsi e Avezzano che, nel giro di qualche anno, si sono trasformate da strutture ricettive prese d’assalto dai cittadini in vecchi stabili dove regna solo l’erba alta, l’immondizia e la sporcizia. Le insegne luminose che indicavano quello che negli anni 90′ era il più grande centro commerciale della zona ormai sono vuote e non si accendono più. La Superal, ex Iperorveal, è diventata come una vecchia elefantessa che si è adagiata e ora sta aspettando di morire definitivamente. Lo stabili, abbandonato da anni, è ricoperto da vetri rotti, erbacce di ogni tipo e immondizia. Le strutture che ospitavano i carrelli sono colme solo di rifiuti e le porte dove un tempo decine di famiglie entravano per fare la spesa sono piene di detriti e impraticabili. Non è diversa la situazione dello stabile che si trova nella stessa area della Superal circondato di vetri rotti e pannelli staccati. Basta spostarsi qualche metro per avere altri esempi della decadenza dell’area commerciale. Lo stabile che un tempo ospitava l’emittente Atv7 è pieno di cartelli Affittasi/Vendesi, e parte delle strutture sono in decadenza, dalla vetrina di quello che un tempo era Euronics si intravedono ancora i cartelli degli sconti che stanno per cadere a terra perchè attaccati molto tempo fa. Fuori poi sventola un vendesi molto grande che continua ad ondeggiare in balia del vento, ma sembra nessuno voglia rispondere a questo appello. Come mai la grande distribuzione non va più di moda? Oltre agli stabili in degrado, ce ne sono almeno un’altra decina, anche molte strutture nuove sono vuote e nessuno ha la forza di entrarci ed aprire un’attività commerciale. Quelle che sono rimaste nella zona compresa tra Cappelle e Avezzano, escludendo le concessionarie d’auto, si contano sulla punta delle dita. La grande distribuzione, quindi, uccide la grande distribuzione e il vecchio riesce sempre a vincere sul nuovo lasciando dietro di se scatole vuote che nessuno vuole più riempire.