Avezzano. Sistema agricolo fucense in grave sofferenza per l’emergenza idrica, il sindaco di Avezzano, Giovanni Di Pangrazio, insieme ad alcuni colleghi dell’area fucense, tra cui Domenico Palma (Luco dei Marsi), Mario Quaglieri (Trasacco), Gianclemente Berardini (Gioia dei Marsi), Benedetto Di Censo (Aielli) e Antonio Iulianella (vice sindaco di Pescina) raccoglie il grido d’allarme delle associazioni di categoria (Coldiretti, Confagricoltura e Cia) e lancia un appello alla Regione, affinché attivi le procedure per lo “stato di calamità”. “Quel riconoscimento”, affermano Di Pangrazio, Palma, Quaglieri, Berardini, Di Censo e Iulianella “è indispensabile per consentire agli operatori del mondo dell’agricoltura, già duramente provati dalla grave crisi di mercato, di chiedere le agevolazioni e gli eventuali contributi a fronte dei pesanti danni subiti a causa della riduzione delle produzioni agricole e zootecniche derivanti anche dall’assenza di un sistema idrico efficiente”.
Carenza, quest’ultima, che con il radicalizzarsi delle situazioni climatiche riporta in primo piano il vecchio progetto del sistema di irrigazione che, dopo oltre un decennio, nonostante il susseguirsi di governi regionali, ancora non arriva alla meta: la realizzazione segnerebbe una svolta epocale per la Marsica. “A oggi, purtroppo”, continuano i primi cittadini, “dopo anni di discussioni in materia, si continua ad assistere al rimpallo delle responsabilità mentre i terreni si allagano nei periodi invernali e soffrono la grave crisi idrica nei periodi di calura estiva. E’ difficile pensare che si possa risolvere il problema con l’utilizzo dei pozzi per scopi irrigui e le ordinanze di divieto di irrigazione nei fine settimana cercando con le stesse di garantire un minimo di presenza di acqua nei canali del fucino almeno per quelle 48 ore”.
I sindaci dell’area, infatti, ormai da numerose settimane sono chiamati a emettere ordinanze contingibili e urgenti per evitare anche rischi di carattere sanitario. A questo punto, però, primi cittadini e associazioni di categoria sollecitano un segnale di attenzione del governo Chiodi: prenda atto del grave stato di crisi e avvii le procedure per accertare il pesante calo produttivo per consentire alle imprese agricole e zootecniche del Fucino di beneficiare, come in altre aree della Regione colpite da calamità naturali, degli aiuti previsti della legge.