L’Aquila. “In Abruzzo è ancora emergenza personale e mala gestione nella sanità pubblica e nella Marsica la situazione non ha ancora sbocchi positivi, visto quanto approvato in consiglio regionale lo scorso 12 dicembre. Uscite allo scoperto e abbiate il coraggio di dire come stanno le cose.” È quanto denuncia il Partito Democratico di Sante Marie, che chiede un “netto cambio di rotta, per tutelare cittadini, medici e personale sanitario.”
“Nei giorni scorsi”, si legge in una nota, “è stato dato l’ok definitivo al piano sanitario che prevede, tra le altre cose, la cancellazione dei codici degli ospedali di Tagliacozzo e Pescina trasformati in ‘stabilimenti’. L’affannoso tentativo dei consiglieri regionali di mettere una pezza ai buchi fatti è stato inutile.”
“L’ordine del giorno approvato in consiglio regionale è il risultato di una mancanza amministrativa dell’intero mandato del Presidente Marsilio, che vede licenziare un documento elettorale buttato all’ultimo momento a 2 mesi dalle elezioni regionali”, proseguono i democratici guidati dal segretario Andrea Conte, “è una rete ospedaliera del tutto propagandistica gettata come fumo agli occhi dei cittadini a dimostrazione della loro finta presenza e appartenenza al territorio regionale. Siamo rammaricati ma non sorpresi dall’approvazione di questa rete ospedaliera, nonostante il consigliere Simone Angelosante, in un consiglio straordinario, convocato dal sindaco Vincenzo Giovagnorio, avesse rassicurato i presenti che se la bozza, portata in consiglio non prevedesse il reintegro del codice ospedaliero, lui e i suoi consiglieri di Forza Italia, non l’avrebbero assolutamente votata. Adesso Angelosante prende i meriti e vorrebbe uscirne con le mani pulite, come se i cittadini fossero così manipolabili da attecchire alle sue dichiarazioni elettorali. È dunque noto e ormai evidente e certo, che l’intervento di Angelosante in sala consiliare del Palazzo del Municipio della città di Tagliacozzo, è stato solo ed esclusivamente di ‘facciata’.”
“Il segretario Conte”, si legge ancora, “ha ribadito che i democratici sono ‘stupiti del brusco interessamento da parte dell’assessore Quaglieri e del consigliere Verrecchia, i quali non sono mai intervenuti in questi mesi anche solo a dimostranza del fatto che Marsilio e Verì avessero ragione. Purtroppo la propaganda ignobile del centro destra sta venendo tutta a galla, nonostante essi vogliano far credere assurdità ai cittadini. La Corte dei Conti rileva un deficit di oltre 170 milioni di euro, a fronte dei 70 del 2016. È la dimostrazione plastica dell’ennesimo bluff del governatore romano e dei suoi discepoli. I cittadini ormai costretti a recarsi nelle strutture private a causa delle interminabili liste di attesa, nonostante paghino, profumatamente il servizio sanitario. Lo hanno definito come un momento storico per la nostra regione. Forse intendevano l’ennesimo tentativo elettorale per prendere ancora in giro tutti gli abruzzesi’.”
Il segretario Conte ha concluso precisando: “Si tratta di una rete ospedaliera che non verrà né attuata né in programma di farlo e il flop è nei dati. A parte la mancanza di visione, ci sono cinque anni di totale immobilità che hanno visto scendere qualità e quantità delle prestazioni della sanità abruzzese. Alcuni esempi: a Ortona, nel 2018 si erogavano 5.204 prestazioni nel 2022 siamo a 2.826, il 50 per cento in meno; a Castel di Sangro si passa da 1.512 a 843, il 44% in meno; al Renzetti di Lanciano, si va dalle 9.051 prestazioni del 2022 a 6.287 di oggi; Sulmona, sulla carta Dea di I livello, passa da 5.379 di quando non lo era alle 3.581 della fine del lavoro di questo governo regionale; a Vasto si passa da 10.103 a 7.425; Atri da 6.200 a 5.200; Avezzano da 14.188 a 11.173; Giulianova da 4.136 a3.850; e L’Aquila da 20.819 a16.900.”
“Durante questi mesi si è creata una rete composta da centinaia e centinaia di cittadini, dal Comitato civico spontaneo, dalle amministrazioni e dai sindaci. Un’unione di forze che mai indubbiamente abboccherà a queste promesse propagandistiche. Capiamo bene che il centro destra è in difficoltà all’interno dei propri partiti. Cambi di casacche convenevoli e offerte al miglior acquirente. Ma su questo non saremo intransigenti. Non permetteremo che un marziano venuto da Roma, e dei consiglieri che per cinque anni erano finiti su ‘Chi l’ha visto’ decidano per il nostro futuro e prendano, coscientemente, in giro la nostra gente.”