Avezzano. Vi riportiamo la segnalazione di una cittadina avezzanese che denuncia un episodio di mancata medicazione da parte di un servizio di assistenza domiciliare sanitaria locale.
“Alcuni settori della vita civile – ci riferiamo nello specifico al settore terziario e ad alcune particolari professioni – implicano, necessariamente, la sussistenza di alcune ineludibili condizioni, come la sensibilità, l’empatia, l’abnegazione e la competenza. Un Paese che voglia definirsi veramente “civile” dovrebbe investire nella Scuola e nella Sanità per garantire tali ed essenziali condizioni.
Qualche anno fa, si è diffusa l’erronea convinzione che il “privato” avrebbe potuto assicurare, meglio del pubblico, la qualità; eppure, accanto a pochi esempi virtuosi, si potrebbero elencare una serie infinita di “storture” legate alla gestione “privata” di alcuni settori pubblici.
Arriviamo, dunque, al caso specifico, degno di un romanzo fantasy con tanto di eroina alle prese con ostacoli insormontabili: non c’è infatti storia senza impedimenti e problemi; tuttavia, mentre nel romanzo fantasy l’ostacolo ha la funzione di generare una reazione a partire dalla quale si dipana la storia, l’ostacolo che si è frapposto fra la nostra eroica operatrice di un servizio di assistenza domiciliare sanitaria…e il suo nobile obiettivo (prestare una medicazione ad una paziente anziana, reduce da un intervento chirurgico) non solo non ha generato una reazione ma ha prodotto una discutibile ritirata. Di quale ostacolo si è trattato? Del tentacolare “mercato avezzanese del sabato”, le cui bancarelle, minacciosamente piantate ai bordi delle strade, saranno apparse mostri alla nostra donchisciottesca eroina, la quale, invece di ingaggiare “un duello con i mulini a vento”, si è risolta ad un’ignobile ritirata; ignobile, soprattutto alla luce del fatto che non si tratta, purtroppo, di un romanzo fantastico, ma dell’esistenza “vera” di una paziente sofferente.
Come può un Paese civile abbandonare malati e anziani in stato di necessità agli arbitri dispotici dell’operatore di turno e dei suoi “capricci”? Insomma, avezzanesi, non ammalatevi di sabato!
Storia del primo episodio di una lista interminabile di “storture” giustificate con : “C’ è stato un disguido, se vuole mi denunci!!”…
L’ho fatto!…ma non in un’ aula di tribunale, bensì davanti la vasta platea dei cittadini che, con il proprio lavoro, garantiscono uno stipendio puntuale a chi dovrebbe avere come priorità il benessere dei contribuenti. Ci sarebbe, davvero, da scrivere un libro…e non è detto che non lo faccia tra un’attesa e l’altra dei disservizi che ci attendono. Nel frattempo prendo appunti!!!”.