Rocca di Mezzo. “Sostenibilità e innovazione nel Parco Sirente Velino: da strategia di conservazione a nuove frontiere di gestione”, si aprirà domani mattina, sabato 21 ottobre all’Auditorium ANCE L’Aquila, dalle ore 9 il convegno promosso dal Parco regionale Sirente Velino, che offrirà anche l’occasione al presidente Francesco D’Amore di tracciare un bilancio del lavoro fatto nei suoi due anni di governance.
L’incontro – organizzato in collaborazione con gli Ordini degli Architetti e degli Ingegneri della Provincia dell’Aquila, i Periti industriali dell’Aquila e con il Collegio dei Geometri e Geometri Laureati Provincia dell’Aquila – è aperto a tutti e si rivolge, principalmente, ad operatori attivi nel settore del turismo. Centrale, infatti, sarà l’intervento dell’albergatore Marco Katzemberger, membro Federparchi, Presidente dell’Associazione Qualità Parco del Parco Nazionale Adamello Brenta e già vice presidente dell’Azienda di Promozione turistica della Val di Sole. L’esperto relazionerà sul ruolo strategico dei Parchi per uscire dall’ottica contemplativa e tornare a valorizzare il ruolo dell’uomo.
Dopo i saluti istituzionali, ad aprire la serie degli interventi in programma nel corso del convegno, sarà il Presidente del Parco Sirente Velino Francesco D’Amore. La sostenibilità è la strada del presente e, soprattutto, del futuro, a tal proposito D’Amore evidenzia: “Al mio insediamento, il Parco veniva da un Commissariamento durato anni. Il mio primo atto da presidente è stato la nomina del Direttore Igino Chiuchiarelli e, da qui, è iniziato il nostro lavoro con il Consiglio Direttivo, organo poi integrato dal Consiglio regionale. Il lavoro svolto si è concentrato su più fronti, ad incominciare dall’interlocuzione costante e puntuale con i Comuni del territorio, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita delle comunità, sfruttando e valorizzando, al contempo, quelle opportunità che possono derivare dalle nostre risorse ambientali”.
Affinché tutto ciò sia possibile, tuttavia, è necessario che il Parco “lavori ad una programmazione territoriale in sinergia con le comunità locali presenti sul suo territorio. Per questo la nostra attività prevede che qualsiasi iniziativa sia discussa con gli amministratori e con le realtà della zona. Naturalmente – continua il presidente D’Amore – ci siamo concentrati su determinate criticità e opportunità. In primis ci siamo occupati della salvaguardia dell’agricoltura territoriale, che si trova a convivere con i danni spesso causati dalla fauna selvatica. Quindi sono partite una serie di riflessioni legate allo sviluppo del turismo esperenziale. A questo proposito – in virtù dell’esplosione di questa forma di turismo nell’immediato post Covid19 – sono iniziati progetti ed interventi sulle infrastrutture, fondamentali per l’accoglienza e la gestione dei flussi turistici. Tra le azioni principali messe in campo dal Parco Sirente Velino: la riorganizzazione della rete sentieristica, gli interventi sui rifugi e sulla Ferrovia, con l’esperimento di successo costituito dal Treno del Parco”.
Tra le operazioni strategiche più importanti portate avanti dal Parco Sirente Velino spicca la CETS, la Carta Europea del Turismo Sostenibile. Un iter per arrivare ad avere un’offerta turistica qualificata. Tematiche che saranno discusse nell’incontro di domani, 21 ottobre, all’Auditorium Ance.