Avezzano. Formalmente indagato il 48enne rom che nei giorni scorsi era finito sotto la lente degli investigatori come indiziato nella vicenda della sparatoria davanti alla discoteca di Avezzano.
Il fascicolo è stato consegnato alla procura della Repubblica di Avezzano. Un decreto di convalida di sequestro è stato emesso dal sostituto procuratore Luigi Sgambati, titolare dell’inchiesta, nei confronti di C.M., 48 anni, su cui è stato eseguito il test dello stub per rilevare tracce di polvere da sparo. È stato sottoposto a indagini preliminari per il reato di lesioni personali aggravate dall’uso di armi.
Dopo gli spari davanti alla discoteca, ora si teme una faida tra bande rivali per motivi di ritorsione. Le forze di polizia hanno intensificato le misure di controllo e repressione per scongiurare ulteriori episodi di violenza.
Il rom è accusato di aver esploso un colpo di pistola che ha raggiunto all’addome C.Z., buttafuori albanese, causandogli una ferita all’addome giudicata guaribile in 20 giorni.
È stato trovato e sequestrato dagli investigatori un bossolo esploso calibro 22 e tre colpi inesplosi, probabilmente a causa di una pistola che si è inceppata e che per tre volte non ha sparato. I reperti sono stati consegnati al reparto scientifico dei carabinieri. L’indagato, difeso dagli avvocati Raffaele Mezzoni e Massimo Mercurelli si è difeso dichiarandosi estraneo ai fatti. “Non ho esploso alcun colpo di pistola”, ha dichiarato, “e dimostrerò la mia piena innocenza”.
Secondo quanto emerso dalle prime indagini, alla base della vicenda ci sarebbero questioni rimaste in sospeso tra le comunità locali di rom e albanesi. Vecchie ruggini che sarebbero sfociate nella sparatoria di sabato notte.
Non si tratterebbe quindi di una lite nata in modo estemporaneo davanti alla discoteca.
Secondo i primi accertamenti eseguiti dai carabinieri, infatti, ci sarebbe stata una discussione avvenuta precedentemente in un bar che si trova in pieno centro ad Avezzano. Protagonisti della vicenda due giovani di Avezzano, appartenenti alla locale comunità rom, e un giovane albanese (non quello rimasto ferito), che farebbe parte dell’entourage di un’agenzia di sorveglianza e sicurezza. Ci sarebbe stato uno scambio di accuse reciproche legate a vecchie questioni. Ci sarebbero anche altre tre persone oggetto di indagine dei carabinieri, tutte avezzanesi e componenti della comunità rom locale.
Continuano le analisi delle immagini delle telecamere del locale e della zona ma non sarebbero emersi fotogrammi utili a risolvere il caso. Si sta vagliando anche un filmato che avrebbe ritratto un’auto passare davanti alla discoteca proprio al momento dello sparo. Le indagini dei carabinieri sono coordinate dal sostituto procuratore della Repubblica di Avezzano Ugo Timpano.
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