Tagliacozzo. È il momento del pop nero alla XXXIX edizione del Festival Internazionale di Mezza Estate, firmato dal direttore artistico Jacopo Sipari di Pescasseroli, realizzato col patrocinio del Mic, della regione Abruzzo, della città di Tagliacozzo, fortemente sostenuto dal sindaco Vincenzo Giovagnorio e del suo assessore alla cultura Chiara Nanni, della banca del Fucino e della fondazione Carispaq, che ospita nel suo cartellone giovedì 17 agosto, un tributo al Michael Jackson di Thriller, nel chiostro del convento di San Francesco, alle ore 21.15, con Clarissa Vichi e Mattia Sciascia (voci soliste), Giulia Bellucci e Giuseppe Esposto (attori) con la Sinfonica Abruzzese diretta da Roberto Molinelli per la regia e i testi di Claudio Salvi a raccontare la storia, divenuta leggenda del re del pop.
Evento questo, che avrà quale preludio, alle ore 18, nella corte d’arme del palazzo ducale, la presentazione del volume “Ballate stonate per nessuno in particolare” di Domenico Paris, in libreria per la Hoepli. Racconti, ballate, che narrano la vita, la musica, il fallimento e la rinascita di personaggi vivi, pulsanti. Un medico, una ex attrice, gli avventori di un bar, una coppia che affronta il cancro. Il microcosmo che incontriamo qui rappresenta tutti noi fotografato da Paris sulle tracce dei veristi.
“È sempre un onore ricontrare e ospitare il Maestro Roberto Molinelli – ha dichiarato il Maestro Sipari – un’eccellenza della viola italiana oltre che eccelso compositore, arrangiatore, direttore d’orchestra e scopritore di nuovi talenti nel ruolo ricoperto in Sanremo lab, nostro ospite fisso qui a Tagliacozzo, in veste di ambasciatore di un crossover molto particolare, che qui è passato già attraverso i Queen e lo scorso anno gli Abba e ritorna con Michael Jackson. Il re del pop – è stato uno degli artisti più influenti del XX secolo. Potrebbe sembrare scioccante per le orecchie sofisticate. Jackson, dopo tutto, era solo una pop star. Tra i musicisti più influenti, Michael ha davvero avuto più importanza dei Beatles? Che dire di Louis Armstrong, che ha inventato il jazz, o di Frank Sinatra, che lo ha reinventato per i bianchi? O Elvis Presley, che ha fatto lo stesso con il blues e il gospel, creando il rock nello stesso tempo? Forse si. Michael Jackson semplicemente aveva più talento puro come performer di qualsiasi altro suo coetaneo. Ma il re del pop regna come l’artista del secolo non solo per il suo eccezionale talento, ma anche perché era in grado di confezionare quel talento in un modo del tutto nuovo. Sia nella forma che nel contenuto, Jackson ha semplicemente fatto quello che nessuno aveva fatto prima. Un mix perfetto di canzone e danza decisamente diverso da quello che la gente aveva mai visto e ascoltato. L’influenza musicale di Jackson sugli artisti successivi è stata inevitabile, dai suoi immediati seguaci come Madonna e Bobby Brown, alle successive star come Usher e Justin Timberlake. Jackson era chiaramente una figura tragica, sua una visione romantica veramente rivoluzionaria.
Non romantico nel modo melenso, ma nel suo senso più antico, il senso byroniano di qualcuno che dedica la vita intera a perseguire un ideale creativo, sfidando l’ ordine sociale e persino la legge naturale. L’ideale romantico di Jackson, appreso fin da bambino dal fondatore della Motown Berry Gordy, era una visione ispirata all’Era dell’Acquario, che utilizzava la musica pop per costruire l’armonia razziale, sessuale, generazionale e religiosa, in un modus esprimendi, sopra le righe”.
Il Maestro Roberto Molinelli in questo portrait dedicato a Michael Jackson si porrà sulle orme del divo di Thriller, che usciva il 30 novembre 1982 negli Stati Uniti, il più venduto della storia. Funky, rhythm and blues e soul incontrano e si scontrano con sonorità rock e disco-music nel corso di nove brani tra i quali è impossibile trovarne uno che si possa definire “minore”. Questo progetto ha cambiato la musica pop per sempre, presentando sette indimenticabili hit, tra cui “Billie Jean”, “Beat It” e “Thriller”, che hanno battuto ogni record. Siccome tra fuoriclasse ci si riconosce, va a questo proposito menzionato il fatto che il primo singolo tratto da Thriller fu The Girl is Mine, cantato da Jacko in duetto con sir Paul McCartney. Rilevanti per il successo planetario dell’album furono anche la preziosa presenza di Quincy Jones in fase di produzione e la spinta dell’allora neonata MTV, che iniziò a trasmettere i videoclip di Michael Jackson, valorizzandone anche le immense doti sceniche e rendendolo definitivamente un idolo a tutte le latitudini. Lo show è stato ideato nel 2022, in occasione dell’anno celebrativo dei quarant’anni anni del disco, da Roberto Molinelli che ne è direttore artistico, ma anche curatore dei preziosi ed unici arrangiamenti in chiave sinfonica che regalano ancor più intensità alla musica di Michael Jackson.
Evidente il tocco crossover del progetto, tra i ritmi incalzanti dei pezzi più ballabili, ma anche le suggestioni di alcune delle meravigliose ballad di Jacko. Si partirà dagli inizi, ovvero dai Jackson Five con “Blame in on the boogie”, con i brani intervallati dai racconti della storia musicale di Jackson che da solista ha visto accendere la sua stella grazie alla collaborazione con il leggendario Quincy Jones, prima con l’album “Off the Wall” e poi con “il disco dei dischi”, il più venduto della storia con oltre centomilioni di copie nel mondo, “Thriller”, per continuare con “Bad”. Il concerto vedrà l’esecuzione di “Smooth Criminal”, per penetrare la poesia di “Human Nature”, scritta dai Toto, quindi, “Billie Jean”, il duetto “I just can’t stop loving you”, fino a“Thriller” nell’arrangiamento pop sinfonico, ove il maestro Roberto Molinelli farà le veci di Vincent Price con il famosissimo parlato nel brano. Spazio anche alla canzone benefica più celebre della storia “We are the World” e al Michael Jackson più impegnato coi testi di “Man in the mirror” e a “You are notalone”. Spazio, poi, alla rockeggiante versione di “Beat it” con Clarissa Vichi alla voce e l’assolo chitarristico, che fu di Eddie Van Halen, “Earth Song”, poi con il medley orchestrale comprendente “ Blood on the Dance Floor”, “Black or White” e “Bad”, e ancora “History” e una “Heal the World” in cui Mattia Sciascia e Clarissa Vichi dialogheranno tra loro.
Prossimo appuntamento: si torna a Villa Massimo in Avezzano, tra il verde del monte Salviano, venerdì 18 agosto, alle ore 18, con il gala opera degli allievi della Classic Lyric Art del Maestro Glenn Morton e dell’Accademia di alto perfezionamento vocale, per lo stage Daltrocanto, del Maestro Donata D’Annunzio Lombardi. In serata, invece, alle ore 21.15, musica d’autore nel chiostro di San Francesco in Tagliacozzo con il progetto sinfonico di Noa, nel suo nome il significato di portatrice di pace, di sorella, la cantante yemenita con la sua vocalità istrionica, sapiente e mutevole, che sa passare dal pop al folk, dal soul alle melodie della sua terra tratte ispirate dal Diwan, il libro delle tradizionali canzoni cerimoniali, e dal Silsulim, che dà vita ad un repertorio che lambisce entrambi gli emisferi culturali, la quale si presenterà al pubblico del festival con GilDor, e alle spalle l’Orchestra Sinfonica Abruzzese, diretta da Marco Moresco.