Tagliacozzo. Striscioni, manifesti e slogan durante il mercato settimanale che ieri era invaso da migliaia di turisti. È la manifestazione di protesta messa in atto contro i tagli previsti dal nuovo piano sanitario all’ospedale di Tagliacozzo.
I manifestanti hanno attaccato pannelli e cartelli contro la regione Abruzzo per chiedere una modifica del piano ospedaliero prima dell’approvazione.
“Chiudere l’ospedale di Tagliacozzo”, ha sottolineato Tonino Poggiogalle del comitato civico, “significa compiere un delitto sociale e sanitario.
La Regione, con calcoli ragionieristici, non si è resa conto del danno che sta per compiere. Chiediamo che venga cancellata la postilla sulla chiusura dei reparti con l’assegnazione ad Avezzano. “L’ospedale di Avezzano”, ha aggiunto Gabriella Pinori, “è ingolfato e non è più in grado di far fronte alla domanda dei pazienti. Figuriamoci cosa accadrebbe senza l’Umberto I”.
“Questo è l’unico ospedale riabilitativo di tutto il territorio”, ha aggiunto Cesidio Blasetti, “sarebbe una follia un trasferimento”. Anche molti turisti si sono uniti alla protesta. “Scelsi Tagliacozzo come luogo di vacanza nel 1993”, ha affermato Piero Manocchio, “proprio per la presenza dell’ospedale e della ferrovia. Vanno evitati ulteriori tagli”. Sta lavorando sulla questione con un pool di legali il comitato pro ospedale, presieduto dall’avvocato Rita Tabacco, anche alla luce della recente sentenza del Tar che ha disposto la riapertura h24 dell’ospedale di Gissi.