“La GMG si è conclusa anche se il nostro percorso ancora non è finito. Finché non rientreremo nella Marsica continuerò a raccontarvi qualcosa, magari meno emozionante, magari più divertente, ma spero che possa piacervi lo stesso”. Valerio Montaldi è giunto al termine della sua esperienza con i giovani della diocesi di Avezzano alla Giornata mondiale della gioventù. Un bagaglio di esperienza e di emozioni che porterà sempre con sé.
“Oggi il seminarista Mattia Paolini mi ha condiviso un pensiero su quanto vissuto in questa sua prima Gmg”, ha raccontato Montaldi, “abbiamo vissuto momenti intensi ed emozionanti in questa Gmg, nonostante la stanchezza che ci ha appesantiti ma non sconfitti.
Siamo partiti con valigie piene di cose, ma da riempire con tanta speranza e gioia.
I momenti culminanti di questa Giornata mondiale della Gioventù sono state: la Veglia di sabato sera e la Messa di domenica, presiedute entrambe da Papa Francesco che ha incoraggiato noi tutti ad avere sempre uno spirito gioioso con grandi sogni e prospettive di speranza.
Il discorso del Papa, durante la Veglia di sabato sera, ha dato tanto coraggio nel non avere paura di portare la gioia agli altri perché ‘la gioia è missionaria’ e che la vita è un cammino, fatto di gioia e cadute, ma da ogni caduta bisogna rialzarsi.
Il momento più emozionante è stato vedere come migliaia e migliaia di giovani si siano inginocchiati per il momento di Adorazione Eucaristica.
Nel corso dell’omelia della Messa di domenica il Papa ha lanciato l’invito ai giovani di: brillare, ascoltare e non temere.
Brillare attraverso la luce della risurrezione di Cristo, che illumina la nostra vita.
Ascoltare la Parola di Vita che sussurra in ognuno di noi parole di amore che ci accompagnano nel cammino.
Non temere nell’avere grandi sogni carichi di speranza perché di giovani speranzosi ‘la Chiesa e il mondo hanno bisogno come la terra della pioggia’.
Le parole di Papa Francesco, della Veglia e della Messa, sembra siano unite da un unico filo conduttore: la Speranza. Quella Speranza da portare a chiunque incontriamo e che ha come fonte e culmine Cristo”.