Pescorocchiano. Il Comune di Pescorocchiano ha affidato per i prossimi anni la gestione delle Grotte di Val de’ Varri al Gruppo Speleologico Aquilano ETS che offrirà ai visitatori un viaggio all’interno di uno dei più importanti complessi carsici del centro Italia.
La visita turistica si effettua attraverso un percorso attrezzato che discende una voragine incassata nel fianco della montagna in cui le acque del Rio Varri vengono inghiottite per riaffiorare dopo molti chilometri presso la risorgenza di Civitella. La visita al suo interno dura circa un’ora, si svolge esclusivamente con accompagnatori qualificati e viene effettuata sul ramo attivo percorrendo un suggestivo sentiero attrezzato e nell’imponente ramo fossile Van de Steen. La cavità rappresenta anche un’importante sito archeologico come testimonia la presenza di graffiti neo-eneolitici.
L’affido comprende l’intero complesso carsico che si estende dall’inghiottitoio di Val de’ Varri fino alla risorgenza, cavità entrambe percorribili e solo parzialmente esplorate.
Il Gruppo Speleologico Aquilano ETS opera dal 1962 con finalità istituzionali rivolte allo studio e alla divulgazione dei fenomeni carsici e ha maturato una particolare esperienza nella gestione delle cavità turistiche attuando convenzioni stipulate con numerosi enti territoriali e istituzioni scolastiche. L’associazione, che nell’area al confine tra il Lazio e l’Abruzzo gestisce anche i servizi di visita della Riserva Naturale delle Grotte di Pietrasecca, intende stimolare la creazione di attività e progetti finalizzati alla salvaguardia dell’ambiente anche attraverso la realizzazione di tutte quelle attività culturali e sociali in grado di promuovere il territorio.
L’obiettivo è avviare un rapporto di collaborazione con tutte quelle realtà locali capaci di legare la valorizzazione delle risorse naturali e le attività di sviluppo economico in un’ottica di sostenibilità. Oltre alla classica visita turistica, nella gestione delle Grotte di Val De’ Varri, saranno proposti ai tour operator pacchetti indirizzati al turismo speleologico esperienziale e all’attività didattica laboratoriale. Contestualmente le attività di accoglienza saranno affiancate da progetti di ricerca che prevedono il coinvolgimento di speleologi laziali e abruzzesi, l’INGV e altri enti di ricerca. Queste attività di studio oltre da ampliare le conoscenze scientifiche utili al monitoraggio ambientale dell’intero pianeta permettono anche di potenziare le competenze speleologiche del gestore e dei suoi operatori in modo da coinvolgere emotivamente i visitatori. Per la gestione delle attività di accoglienza l’associazione nel 2023 ha programmato l’impiego di otto operatori e per i prossimi anni si prevede un aumento del numero di addetti in funzione dei numerosi progetti dedicati al turismo speleologico e in fase di avanzamento.