Avezzano. Bollino rosso in tutta Italia eppure c’è chi è costretto inevitabilmente a lavorare sotto il sole cocente, i braccianti e i lavoratori edili, da sempre le categorie più a rischio.
Nella Piana del Fucino in queste settimane i lavori agricoli sono al culmine della loro stagione: sono migliaia anche i braccianti stagionali di origine extracomunitaria – che arrivano in genere a maggio e ripartono a ottobre -impegnati nella raccolta dei prodotti.
La ‘difesa’ in questi giorni parte dai turni di lavoro: “I lavoratori iniziano il turno alle 4 di mattina e finiscono alle 11 – spiega Luigi d’Apice presidente Opoa Marsica – ogni responsabile dei lavoratori si preoccupa dell’approvvigionamento degli stessi, con acqua fresca e cibo.
Gli operatori di trattore possono lavorare anche in orari più caldi se necessario, le macchine sono tutte fornite di aria condizionata. Il secondo step della giornata di un bracciante si ha poi dalle 18 fino alle 22, quando vengono azionati gli irrigatori; nelle ore più calde gli operai che hanno ancora ore lavorative le passano nei magazzini al fresco”.
“Esiste un documento di valutazione dei rischi nazionale – dichiara poi il segretario Cisl l’Aquila Paolo Sangermano -, che prevede in caso di troppo caldo o troppo freddo la cassa integrazione, ma spesso i lavoratori stagionali, i braccianti, non rincorrono a questo tipo di opzione. Noi come sindacato facciamo fatica ad entrare nelle aziende agricole per portare e migliorare salute e benessere dei lavoratori”.