Ovindoli. Il giorno 19 maggio una stella arrivata alla sua fine evolutiva è esplosa in supernova nella galassia M101, nella costellazione dell’Orsa Maggiore. Molti sono i gruppi internazionali di ricerca che si sono formati per seguire le fasi dell’esplosione, tra questi anche quello che la scorsa notte ha pubblicato l’articolo scientifico che mostra i dettagli dell’evoluzione fotometrica e spettroscopica, e che vede tra gli osservatori di mezza Europa , anche la presenza della “stazione astronomica dei Marsi” sita in S.Jona – Ovindoli.
Nell’articolo tra le notizie di interesse comunicate per primi a livello internazionale, c’è la definizione del sottotipo di supernova (SN Tipo II-L) e il rilievo di una particolare forma spettrale definita “P Cygni” osservata negli spettri acquisiti dalla stazione astronomica dei Marsi. I lavori proseguono incessanti per una successiva pubblicazione in cui saranno esposti i risultati di dettaglio. Grande soddisfazione da parte dell’ingegner Arcangelo Mimino Ciccarelli, responsabile della stazione astronomica dei Marsi di Santa Jona “Dopo due mesi di lavoro sulla SN 2023ixf nella galassia M101 siamo orgogliosi di vederlo pubblicato sul ArXiv. Una collaborazione internazionale che mi ha visto coinvolto (stazione sstronomica dei Marsi in S.Jona) con l’acquisizione di dati fotometrici nelle bande B, V, Rc e nell’acquisizioni di dati spettrali poi elaborati in seno al gruppo di lavoro. Grazie a tutti i componenti del gruppo, lavorare con voi è stato un privilegio”.
Di seguito anche il comunicato ufficiale:
Un follow-up osservativo ci ha visto coinvolti con astrofili e astronomi di mezza Europa per lo studio della Supernova SN 2023ixf. Tantissime informazioni riportate nella pubblicazione appena resa disponibile per la comunità scientifica. La Supernova, già nota di tipologia II, si è mostrata essere, attraverso i nostri dati fotometrici, una tipo II-L con un calo di 2.5 magnitudini dal momento dell’esplosione, questo sta ad indicare che la luminosità decresce linearmente, a differenza delle supernove di tipo II-P, la cui luminosità rimane stabile per circa 100 giorni. Infine, dai dati spettrometrici, si è osservata l’espansione vera e propria del materiale stellare.
Tutti i dettagli sono presenti nel paper pubblicato su arXiv al seguente link: https://arxiv.org/abs/2307.05612