Avezzano. “Il Complemento di sviluppo rurale, con la nuova programmazione 2023-2027, ha già messo a disposizione delle aziende abruzzesi circa 50 milioni di euro sull’agricoltura biologica, il 40% in più rispetto ai precedenti programmi: si tratta di un asset per noi strategico, una leva fondamentale nel processo di crescita economica del comparto agricolo abruzzese e nell’ottica di un ulteriore sviluppo sostenibile delle zone rurali della regione”.
Così, il vice presidente della Regione Abruzzo con delega all’Agricoltura, Emanuele Imprudente, intervenendo al convegno nazionale ‘Appuntamento con il bio’, promosso da Ismea (Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare), che si è svolto stamane a L’Aquila, alla presenza del sottosegretario di Stato al Masaf, Luigi D’Eramo, e del neo commissario straordinario di ISMEA, Livio Proietti, e che ha visto la partecipazione da remoto del ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida.
“In Abruzzo – riprende Imprudente – la transizione green in agricoltura è stata avviata da tempo e negli ultimi anni gli indicatori legati al bio sono più che raddoppiati, raggiungendo un lusinghiero 15% del totale della superficie agricola utilizzata. Abbiamo accettato la sfida che l’Europa ci ha lanciato e ben prima del 2030 – continua il vice presidente – raggiungeremo il target del 25%, anche grazie ad una spesa regionale che ha già impegnato tutti i fondi a disposizione ben prima della data di chiusura del Programma di sviluppo rurale (PSR), fissata al 31/12/2025”.
Con la nuova programmazione prevista nel CSR, l’intervento sul Bio può contare su una dotazione di circa 50 milioni, con premialità che sono state aumentate in relazione alle colture praticate e premiando anche i pascoli bio delle aziende zootecniche.
“La maggior quota di biologico in Abruzzo – conclude Imprudente – riguarda il settore vitivinicolo e poi quello dell’olio; uno degli obiettivi è quello di potenziare il biologico nel settore zootecnico, per garantire la massima qualità delle carni e di tutti i prodotti della filiera”.