Cos’è l’amianto?
L’amianto è un minerale naturale a struttura microcristallina e di aspetto fibroso che appartiene alla classe chimica dei silicati.
Esso si ottiene grazie all’attività di estrazione ed il suo nome deriva dal termine asbesto che significa “che non si spegne mai“.
Secondo la normativa italiana, sotto la categoria dell’amianto sono compresi 6 differenti composti, suddivisi in 2 gruppi principali: anfiboli e serpentino.
L’amianto ha buone proprietà fonoassorbenti e termostimolanti, per questo motivo, e per il suo costo ridotto, in passato è stato purtroppo utilizzato su larga scala sia in ambito industriale che edilizio, in particolare nelle coperture.
Con il tempo, però, questo minerale si è rivelato altamente pericoloso per la salute dell’uomo, poiché rilascia nell’aria delle fibre che possono causare patologie anche molto gravi e mortali a carico dell’apparato respiratorio (come asbestosi e tumore polmonare) e delle membrane sierose, cioè le membrane che rivestono organi del torace e dell’addome, per questo motivo è necessario fare il giusto smaltimento amianto.
L’amianto in Italia: diffusione e prevenzione
Secondo i dati forniti dal Consiglio Nazionale delle Ricerche, la quantità di materiali attualmente presenti in Italia e che contengono amianto, si aggira ancora intorno ai 32 milioni di tonnellate.
Questo valore si riferisce principalmente ai quasi 2,5 miliardi di metri quadrati di coperture ancora oggi presenti in ambito edilizio.
Per questo motivo il governo si è mosso su diversi fronti per cercare di prevenire i possibili rischi sanitari.
In primis realizzando una mappatura completa del territorio nazionale, così da individuare le varie aree a rischio e, in seguito, approvando una normativa molto rigida riguardo la rimozione dell’amianto e lo smaltimento e trattamento dei relativi rifiuti.
Normativa europea per lo smaltimento dell’amianto
A livello europeo, le modalità per lo smaltimento corretto dell’amianto sono specificate nella Direttiva Europea 2008/98/CE.
Tale normativa sintetizza tutti i punti fondamentali per la gestione di questi rifiuti pericolosi e su come debbano essere trattati in modo sicuro, evitando la dispersione di fibre nell’aria, preservando così la salute pubblica.
Normative nazionali per lo smaltimento dell’amianto
Una volta riconosciuto l’alto pericolo dell’amianto, grazie alle legge n. 257 del 1992, sono state dettate le norme per la fine dell’impiego di questo materiale e per l’attivazione di uno smaltimento controllato e sicuro.
A seguito di questa legge sono stati emanati diversi provvedimenti atti a specificare le precise modalità per la valutazione dei rischi collegati all’amianto e alla gestione delle strutture contenenti tale minerale, oltre che le modalità dei vari interventi di bonifica.
Per quanto riguarda, nello specifico, lo smaltimento dell’amianto, sono state emanate nuove disposizioni di legge in riferimento alla disciplina delle discariche di rifiuti.
Dapprima il decreto legislativo n. 36/2003 e, in seguito, il decreto legislativo n. 152/2006, con cui è stato introdotto l’obbligo di iscrizione all’albo nazionale dei gestori ambientali per tutte quelle aziende impegnate nella bonifica dall’amianto.
Procedure per uno smaltimento sicuro dell’amianto
l rischi relativi all’esposizione a questo materiale sono particolarmente elevati durante la rimozione dell’amianto (come può avvenire quando si elimina una copertura o qualunque altro manufatto che contiene amianto), poiché le fibre si liberano nell’aria causando gravi conseguenze per la salute degli individui.
Ciò può comportare un pericolo sia per i lavoratori che effettuano la rimozione che per le persone che si trovano nelle vicinanze per motivi privati o di lavoro.
Per questo motivo, così come previsto dal decreto legislativo n. 152/2006, è fondamentale che la rimozione e lo smaltimento dell’amianto sia effettuato esclusivamente da personale specializzato formato con attenzione sia dal punto di vista teorico sulla normativa in vigore, che sulle procedure da attuare per lo sgombero, nel pieno rispetto della salute delle persone e dell’ambiente, tramite macchinari e tecnologie dedicati.
Infine la legge prevede che l’amianto rimosso sia trasportato in appositi punti di scarico autorizzati, dove sarà trattato così da evitare che le fibre di amianto si disperdano nell’ambiente.
Codice CER e amianto
Così come previsto dalle direttive europee e ribadito nel decreto legislativo n. 152/2006, i rifiuti devono essere classificati sulla base dell’elenco dei codici CER.
Il codice CER viene assegnato ai rifiuti a seconda della categoria a cui appartengono. Le prime 2 cifre si riferiscono alla categoria di appartenenza, nel caso dell’amianto è il numero 17, che comprende tutti i rifiuti delle operazioni di costruzione e demolizione.
Nello specifico i codici CER per l’amianto sono: 170601 e 170605. Il primo si riferisce ai materiali isolanti che sono composti o comunque contengono sostanze pericolose, mentre il secondo ai materiali da costruzione che prevedono amianto.