L’Aquila. Come stilato dal rapporto 2023 dell’Anvur (Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario), l’Abruzzo si prende la maglia nera per il calo di iscritti nelle università presenti sul proprio territorio regionale, con un 30% di iscritti in meno negli ultimi dieci anni. Ma purtroppo, vista la situazione che traspare da numerose testimonianze, il dato non meraviglia affatto. Una di queste è di Fabio Macchia, un insegnante laureato in Ingegneria Edile-Architettura presso l’Università dell’Aquila nel lontano 2002. L’ateneo del capoluogo abruzzese, un “fiore all’occhiello, è sempre stato rinomato per la preparazione che riusciva a dare ai suoi studenti e non solo di Ingegneria”.
“Purtroppo”, continua il professor Macchia, “dopo il terremoto c’è stato, inevitabilmente, un crollo delle iscrizioni, ma poco è stato fatto per spingere i giovani studenti ad un ritorno in città. Io per esempio, subito dopo il terremoto, chiesi informazioni al corso di Laurea in Ingegneria Civile per poter procedere all’iscrizione e prendermi una seconda laurea, ma mi fu risposto in malo modo dall’allora responsabile del Dipartimento circa il piano di studi che avrei dovuto affrontare. Questo mi persuase ad andare avanti”.
“Ancor più grave, invece, quello che è successo solo un anno fa. Insegno Tecnologia, ormai da 8 anni, presso una Scuola Secondaria di Primo Grado ad Alatri, in provincia di Frosinone. Sempre 8 anni fa ideai una competizione, le Olimpiadi Interscuola di Disegno Tecnico per le classi prime delle scuole della provincia di Frosinone. Questa competizione”, spiega Macchia, “è cresciuta sempre più, fino all’edizione attuale che ha visto la partecipazione di quasi 1900 alunni e bel 26 Istituti Comprensivi. Il successo è stato poi tale che la competizione si è allargata alle province di Viterbo, Fermo, Salerno e Ragusa e, nei prossimi anni conto in un ulteriore allargamento in altre province”.
“Bene, visto il successo e visto quello che a me ha dato la Facoltà di Ingegneria dell’Aquila, ho pensato che la gara sarebbe potuta essere un buon trampolino di lancio per pubblicizzare nuovamente l’Università dell’Aquila in Ciociaria. Infatti, quando io ero studente, avevo moltissimi colleghi che arrivavano dalla provincia di Frosinone (moglie inclusa, anche Ingegnere). Così”, racconta il docente, “ho contattato prima un docente di Disegno Tecnico della facoltà di Ingegneria e poi l’Università agli Studi dell’Aquila per richiedere un patrocinio gratuito. Il docente all’inizio si è dimostrato entusiasta dell’idea, ma poi non mi ha più risposto alle mie varie mail. Invece l’Università mi ha rifiutato la richiesta dicendo che non era pertinente. Così”, conclude Macchia, “ho buttato la spugna e, secondo me, l’Università dell’Aquila e soprattutto la Facoltà di Ingegneria, ha perso un’occasione di crescita”.