Massa d’Albe. “Il dopo elezioni al Comune di Massa apre uno scenario che non può non preoccupare. All’indomani del voto le aspettative della comunità di Alba Fucens di avere una rappresentanza in giunta sembrano vanificarsi”. Questa la posizione di Maria Cristina Bonaldi, residente di Alba, alla luce delle amministrative che hanno portato all’elezione del sindaco Nicola Blasetti ha voluto lanciare un messaggio.
“A nulla pertanto sarebbero valsi i presunti accordi pre elettorali fatti dall’allora candidato sindaco a tutela della rappresentanza delle tre comunità territoriali in Giunta”, ha continuato la residente, “un Comune che è rappresentanza di tre comunità deve imporsi una composizione politica che tuteli tutte e tre le anime, senza tralasciarne nessuna.
Le dinamiche politiche di questi giorni lasciano invece intendere che questo principio democratico e rispettoso delle minoranze lasci spazio a scelte più personalistiche. Il sindaco, se è vero che ha preso accordi pre elettorali, come sembrerebbe evincersi da quanto detto da diversi consiglieri eletti, allora è giusto e dovere che li onori, a garanzia del principio della rappresentanza territoriale (comunità di Massa, di Forme e di Alba Fucens).
Se invece il sindaco nega l’esistenza di tali accordi appellandosi al criterio delle pari opportunità per nominare a ruolo di assessore l’unica consigliera donna eletta, non può non tenere conto del fatto che la stessa abbia ricevuto dalla comunità di Alba Fucens solo due voti.
Siccome non possono essere i “giochini di palazzo” a dettare le nomine, il sindaco non può sottrarsi all’obbligo di attivare una procedura di consultazione popolare per acquisire la disponibilità delle cittadine della comunità di Alba Fucens ad assumere l’incarico di Assessore esterno al di fuori dei consiglieri e scegliere tra le eventuali candidature la persona più idonea, proveniente dalla comunità di Alba Fucens, per ricoprire la carica di assessore esterno.
Così facendo la rappresentanza politica del Comune di Massa D’Albe rispetterebbe tutti quei principi, nessuno escluso, alla base di una democrazia partecipata e condivisa”.