Tagliacozzo. “Non capisco se l’Assessore regionale alla Sanità Nicoletta Verì dica bugie, credendo che siamo tutti stupidi e non considerando l’evenienza che un minuto dopo possa essere smentita dai fatti o dalle documentazioni, oppure se sia totalmente disinformata e quindi controbatta senza alcuna cognizione di causa, oppure ancora voglia buttarla in caciara perché al momento non ha giustificazioni riguardo alle decisioni scellerate prese sul Presidio ospedaliero di Tagliacozzo.
Senza entrare nel merito della diatriba politica tra lei e i consiglieri regionali di opposizione, mi corre obbligo chiarire ai cittadini, e financo a lei stessa, che l’Ospedale di Tagliacozzo non è stato cancellato nel 2016: a tutt’oggi ancora esiste. Si faccia la verifica nel sito istituzionale del Ministero della salute, cliccando su “Documentazione → Pubblicazioni → Codici strutture di ricovero pubbliche…” e ai numeri 2101, 2102 e 2103 si troverà lo storico dell’Ospedale di Tagliacozzo con il suo codice 130006 vivo e vegeto.
Assumo l’onere di ricordare all’Assessore Verì che la cronologia degli atti amministrativi regionali le darebbe merito di aver confermato la titolarità di ospedale alla struttura di Tagliacozzo con la delibera della Giunta regionale n. 463 del 21 luglio 2021. Per amore di verità, questo atto appena citato, confermava a sua volta l’altra delibera di giunta regionale n. 824 del 2018, in cui sostanzialmente la Regione Abruzzo correggeva il tiro rispetto a quanto deciso nel 2016. Tutti sanno che nella cronologia degli atti amministrativi quello che ha valore è l’ultimo (quindi il suo del 2021) non il primo (cioè quello a cui lei fa riferimento del 2016).
Invece, il punto dell’odierna situazione è che nell’ultima bozza del Piano di riorganizzazione della rete ospedaliera regionale, redatta tra la fine del 2022 e l’inizio del 2023 da due sottoposti dell’Assessorato alla Sanità regionale: il Dott. Cosenza e il Dott. D’Amario, e quindi immagino con l’assenso politico dell’Assessore Verì, il Presidio ospedaliero di Tagliacozzo è stato cancellato del tutto, né ridimensionato, né trasformato: proprio cancellato.
Mi sorge dunque il dubbio che l’Assessore Verì possa essere affetta da “mitomania politica”, perché in data 27 gennaio u.s., il sottoscritto, insieme all’Assessore regionale Mario Quaglieri, l’ha incontrata per chiederle conto della proditoria cancellazione del codice ministeriale n. 130006, attestante appunto la titolarità di presidio ospedaliero alla struttura di Tagliacozzo. L’Assessore addusse giustificazione che il Ministero della Salute aveva bocciato l’originaria bozza (in cui in effetti erano stati inseriti i 12 posti letto in più per la riabilitazione ad indirizzo cardiologico e polmonare, per i quali eravamo tutti contenti) a causa di una non meglio specificata mancata rispondenza del nostro Presidio ospedaliero ai parametri di legge previsti nei Decreti ministeriali n. 70 (decreto “Lorenzin”) e n. 77 (sic!).
Questa giustificazione dell’Assessore Verì è stata tuttavia smentita da un parere tecnico e informale, fornito al sottoscritto dal Ministero della salute, in data 15 marzo u.s., allorché il Direttore generale della Programmazione ha confermando che nessun parametro o norma del D.M. 70 prevedeva la cancellazione del codice ministeriale ospedaliero inerente il Presidio di Tagliacozzo e che semmai, l’unica ipotesi plausibile per la cancellazione di una struttura pubblica era quella di acquisire disponibilità di posti letto da trasferire a potenziamento di strutture private.
Il sottoscritto, che in definitiva difende gli interessi dei cittadini e il diritto alla salute senza ricorrere ad appartenenze politiche, facendo ammenda delle forti espressioni dianzi usate, chiede all’Assessore Verì di purgare tutta questa inutile polemica, di confermare l’assetto previsto per il nostro Ospedale dalla sua delibera n. 463 del 21 luglio 2021 e di reinserire nella Bozza del Piano di riordino della rete ospedaliera regionale il codice del Presidio di Tagliacozzo n. 130006”, queste le parole del sindaco di Tagliacozzo, Vincenzo.
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