L’Aquila. Il 21 marzo è stato pubblicato il report Istat sui consumi idrici nazionali. Il quadro è decisamente preoccupante: a livello nazionale si registra più del 42% di perdite idriche del volume d’acqua immesso in rete e quasi il 30% degli italiani non si fida a bere acqua del rubinetto.
In Abruzzo i dati sono allarmanti: le perdite idriche nella rete di distribuzione sfiorano il 60%, la seconda Regione peggiore in Italia! Inoltre, l’Abruzzo, insieme a Basilicata e Molise, fa parte delle Regioni dove si registra un incremento maggiore nelle perdite idriche totali in distribuzione. Triste primato della nostra Regione anche rispetto alle misure di razionamento dell’acqua adottate nei capoluoghi di Chieti e Pescara, in particolare a Chieti si registra una delle situazioni più critiche, insieme a Agrigento e Trapani, con la sospensione o riduzione dell’acqua in quasi tutti i giorni dell’anno, con turni diversi di erogazione estesi a quasi tutti i residenti.
In un periodo di carenza di precipitazioni e di cambiamenti climatici, il nostro Paese non può permettersi di sprecare un bene prezioso, la cui carenza, in alcuni Paesi, ha già causato devastanti carestie e conflitti.
“È necessario, da subito”, commenta Filomena Ricci, delegata Wwf Abruzzo, “investire sull’ammodernamento delle reti e sulla promozione di comportamenti che portino, in tutti i settori, all’uso responsabile di una risorsa sempre più a rischio ed evitare interventi che prevedano un irrazionale consumo di acqua, come quelli previsti in diverse montagne abruzzesi per la realizzazione di impianti di innevamento artificiale in un contesto di cambiamento climatico e carenza idrica quale quello che stiamo vivendo”.