Avezzano. “Il M5S ha partecipato attivamente ai lavori della Commissione d’Inchiesta sul servizio idrico abruzzese con il duplice obiettivo di evidenziare, e trovare soluzioni, sia alle criticità del servizio a uso civile, che alla mancanza di impianti per l’irrigazione del comparto agricolo. Il punto fermo che abbiamo messo sul tavolo è che l’acqua è, e deve rimanere, pubblica, senza nessuna possibilità di privatizzazione”.
Con queste parole il consigliere regionale Giorgio Fedele, Vicepresidente della Commissione Agricoltura di Regione Abruzzo, espone il lavoro del Movimento 5 Stelle all’interno della Commissione che si è appena conclusa.
“Le criticità emerse – continua Fedele – sono dovute maggiormente alla parcellizzazione dei gestori, CAM SACA SASI GSA ACA Ruzzo, che erogano l’acqua nei rubinetti dei cittadini a seconda della zona, e alla mancanza di impianti, o di impianti adeguati, per l’irrigazione del comparto agricolo. Garantire un servizio uniforme, e non più diviso tra ben sei gestori, è quindi una priorità che è stata evidenziata più volte. La nostra regione, infatti, soffre una divisione in termini di tariffe e accesso alla risorsa che non può più essere tollerata. Anche i fondi a disposizione dal PNRR hanno messo in luce l’assurdità di aver presentato sei progetti fotocopia, per le diverse aree abruzzesi, invece che un unico grande progetto, che avrebbe sicuramente reso più efficiente l’intervento su tutto il sistema. L’unico filo conduttore che lega la totalità del territorio è da ricercare nei disservizi che, in forme e misure diverse, sono presenti in tutto l’Abruzzo.
Per uscire da questa spirale negativa, i sei gestori dovrebbero iniziare da subito a collaborare e mettere in rete quelle funzioni comuni, come per esempio l’acquisto delle materie prime, la gestione del personale e la gestione commerciale. Una manovra che porterebbe a un abbattimento generale dei costi e quindi alla liberazione di sostanziose risorse economiche. L’obiettivo finale da raggiungere è la nascita di un unico gestore del servizio, con una capacità economica stimata intorno ai 220 milioni di fatturato. Questo permetterebbe di essere più competitivi su più fronti. E soprattutto in un momento storico in cui i cambiamenti climatici rischiano di trasformare la carenza idrica in una vera e propria emergenza, come ha confermato anche Mario Tozzi del CNR ascoltato in commissione, avere una forza economica più competitiva per la gestione del servizio idrico è sicuramente indispensabile.
A questo proposito mi auguro che la Regione Abruzzo a trazione centrodestra metta la quarta ed esca dal torpore che l’ha caratterizzata in questi anni di governo. Cinque delle sei concessioni attualmente presenti sul territorio sono in scadenza nel 2027. E’ chiaro che si devono mettere subito a sistema le iniziative che portino a una gestione unica del servizio per non farci trovare impreparati.
Un altro elemento indispensabile che abbiamo individuato in Commissione riguarda la digitalizzazione e l’interconnessione delle reti, che produrrebbero rispettivamente una riduzione degli sprechi e un’omogeneità nella distribuzione del servizio. L’Abruzzo è una regione ricca d’acqua, ma allo stato attuale propri a causa della mancanza di digitalizzazione e di interconnessione non possiamo portare questa ricchezza dove più serve.
Per quanto riguarda il comparto agricolo sono fiero di aver lavorato moltissimo affinché gli agricoltori venissero ascoltati dalla commissione. E’ stato estremamente importante ascoltarli poiché è emerso che, mediamente, il fabbisogno agricolo di acqua è 9 volte superiore a quello per gli usi civili. Proprio per questo non si può prescindere dalla disponibilità in Abruzzo di infrastrutture moderne e di una gestione efficiente della risorsa idrica, anche in questo fondamentale settore. Solo nel bacino del Fucino negli ultimi 20 anni la mancata realizzazione, a opera della Regione Abruzzo, di un impianto irriguo efficiente e di un sistema di accumulo efficace, comporta uno spreco di 10/15 milioni di m3 di acqua all’anno: è facile capire l’entità del danno che quotidianamente si produce sul piano economico e ambientale a carico di imprese e cittadini. Nell’ultima seduta ho presentato delle osservazioni sul tema che sono state inserite nella relazione finale. Mi auguro che da domani l’Assessore Imprudente esca dal silenzio e inizi a dare risposte chiare su quali azioni intende intraprendere per colmare gli enormi ritardi accumulati nella realizzazione del progetto per il Fucino. Parliamo di un impianto addirittura già finanziato dai fondi Masterplan ma che a oggi, a distanza di anni di propaganda e promesse, non è ancora realtà. Ora che anche la commissione ha prodotto le sue osservazioni non ci sono più alibi per chi è al Governo della Regione e del Paese. Bisogna ricostruire il contesto attuale per individuare una prospettiva concreta, partendo da tutti quei progetti e azioni che, in tempi brevi, possono produrre un risultato positivo per gli abruzzesi. E, maggiormente in questi termini è imprescindibile un focus sui fabbisogni del nostro mondo agricolo”, conclude.