I dipendenti del Crab, il centro di ricerca abruzzese che rischia la chiusura e che vede i lavoratori ancora in cassa integrazione, accusano la politica di manovre che non tutelano l’interesse dei lavoratori e del territorio e invitano una lettera di denuncia per evidenzia l’immobilismo sulla vicenda e una presunta strumentalizzazione della vertenza:
“Strana cosa la politica”, si legge nella lettera, “fino a un mese fa, quando i dipendenti del Crab hanno cominciato a richiamare l’attenzione su di sé, nessuno tra Presidente di regione, assessori, Presidenti degli altri Centri regionali si occupava del riassetto dei centri di ricerca. Poi, improvvisamente Chiodi convoca un tavolo per “iniziare ad occuparsi della cosa”. E quando le cose cominciano ad andare per il verso giusto (i dipendenti del bilancio iniziano a trovare possibili soluzioni, gli assessori coinvolti iniziano a dimostrare interesse), improvvisamente il presidente del centro ricerche Cotir resuscita una proposta di legge dimenticata nel cassetto dal febbraio 2011 (Agricoltura Oggi, Febbo, 27 febbraio 2011 “mi servono solo 60 giorni”). E l’Assessore all’Agricoltura dice che si era dimenticato di quella proposta e la appoggia, dopo aver già dato per iscritto assenso alla proposta di legge presentata dal Crab.
Ora, poiché i dipendenti del Crab sono abbastanza scemi ma non troppo, le ipotesi sono due: che l’assessore abbia cattiva memoria è fuori di dubbio. Quindi, l’assessore cerca scuse per ritardare l’approvazione di ristrutturazione dei 3 centri in un unico centro che sarebbe sotto il diretto controllo della giunta regionale, e quindi non più sotto il suo diretto controllo; o che in ogni caso l’assessore non abbia nessuna intenzione di ristrutturare alcunché; che il presidente del CRAB abbia lavorato invano, dietro incarico di Febbo che si era effettivamente dimenticato della legge (sigh!).
In ogni caso sono i dipendenti del CRAB che come al solito vengono presi in giro, mentre la loro cassa integrazione viene rinnovata per ulteriori due mesi fino a settembre, in una lenta agonia. I dipendenti Crab auspicano quindi un intervento serio dei politici locali, in modo che la questione sia risolta una volta per tutte”.