Avezzano. Continue molestie nei confronti di una minorenne che veniva anche ripresa con il cellulare mentre passeggiava in strada, oltre a ricevere bigliettini con messaggi allusivi. Sono queste le accuse mosse nei confronti di un 63enne di Celano, finito prima sotto processo e poi prosciolto dalle accuse grazie alla legge Cartabia.
I fatti risalgono a giugno del 2021 quando, secondo le accuse, l’uomo avrebbe cominciato a perseguitare una concittadina di 17 anni.
Da quanto emerso nelle indagini dei carabinieri, il celanese avrebbe iniziato a molestare la minorenne con “petulanza”. In particolare, l’avrebbe filmata mentre si trovava in strada e, successivamente, le avrebbe anche lasciato sul manubrio del motorino un biglietto con scritto: “Complimenti, sei molto bella, mi farebbe molto piacere conoscerti, chiamami, (Nome), ciao bella chiamami”, scrivendole il suo numero di cellulare.
Gli episodi contestati sono stati riferiti dalla ragazza alla propria madre che ha segnalato quanto avveniva ai carabinieri. I militari dell’Arma hanno così avviato le indagini, trattandosi di un reato perseguibile d’ufficio.
A seguito degli accertamenti, l’uomo è finito sotto processo. Durante l’ultima udienza il legale dell’imputato, l’avvocato Domenico Quadrato, ha evidenziato che dal 31 dicembre alcuni reati, come appunto le molestie, ma anche i furti, le lesioni, le truffe e i sequestri di persona non aggravati, non sono più perseguibili senza querela di parte. Ciò in virtù della riforma Cartabia. L’obiettivo della legge è quello di ridurre il numero di procedimenti e migliorare l’efficienza della giustizia.
La norma si applica anche ai reati avvenuti prima dell’entrata in vigore della legge. Ciò avrebbe però creato un danno a tutte le persone offese che non avevano presentato a suo tempo la querela visto che le forze dell’ordine procedevano d’ufficio. Per questo motivo il legislatore ha dato la possibilità alle parti offese di presentare la denuncia anche successivamente. Nel caso della 17enne, nel frattempo divenuta maggiorenne, la denuncia non è stata mai presentata, neanche successivamente. E così per il 63enne, il tribunale di Avezzano ha emesso una sentenza di non luogo a procedere.