Tagliacozzo. Sabato 14 gennaio, nella città di Tagliacozzo si è svolta la solenne celebrazione di apertura dell’anno giubilare, concesso da Papa Francesco con decreto della Penitenzieria apostolica in occasione degli 825 anni dalla morte del beato Oddo da Novara, morto nella città marsicana il 14 gennaio del 1198 e sepolto dal 1139 nella chiesa Madre dei santi Cosma e Damiano. A presiedere il sacro rito, sua eccellenza reverendissima monsignor Giovanni Massaro, vescovo dei Marsi.
Erano presenti: il parroco don Ennio Grossi, don Luigi Incerto, parroco delle Comunità di Aielli, don Renato Ceccarelli, parroco emerito della chiesa dei santi Cosma e Damiano, la reverenda madre abbadessa, Maria Donatella Di Marzio, insieme a tutta la comunità monastica benedettina, il sindaco della città, Vincenzo Giovagnorio, insieme ai componenti dell’amministrazione comunale, la rappresentanza della locale compagnia dei carabinieri, il delegato dell’Ordine di Malta per l’Abruzzo e Molise, dottor Fabrizio Venturini, il delegato per L’Aquila dei Cavalieri del Santo Sepolcro, Adriano Furioso, la Croce rossa, l’Associazione nazionale carabinieri, il Gruppo alpini, la confraternita della misericordia e la confraternita di sant’Antonio Abate e Maria santissima del Soccorso.
Alle 17, nel cortile monastico antistante la chiesa, il vescovo ha presieduto il rito di apertura della porta. Dopo la lettura del decreto della Penitenzieria apostolica da parte di don Luigi Incerto, la porta della chiesa è stata spalancata e il vescovo ha varcato la soglia della chiesa con l’Evangeliario. Quindi la processione ha fatto il suo ingresso nella chiesa alla presenza ei fedeli giunti per venerare il beato monaco certosino.
Nell’omelia il vescovo ha tratteggiato la figura del servo presentato nella liturgia della parola della II domenica del tempo ordinario applicandola all’esempio di vita del beato Oddone: “Dio ha fiducia nell’uomo e vi si affida – mio servo sei tu Israele sul quale manifesterò la mia gloria – Dio non costruisce la propria gloria da solo ma insieme all’uomo. Dio è colui che si fida dell’uomo e compito dell’uomo è quello di abbandonarsi alle mani di Dio. Ciò che ha caratterizzato la figura del beato Oddo da Novara è proprio il suo amore per Dio, il suo abbandono in Dio. Prima di morire le ultime parole del beato Monaco furono: ‘Aspettami Signore! Ecco io vengo a Te. Il beato Oddo da Novara si è proprio distinto per questo atto di fiducia totale in Dio”.
Durante la celebrazione, il sindaco, Vincenzo Giovagnorio, ha rinnovato l’offerta del cero votivo che durante tutto l’anno arderà davanti alle spoglie del beato: “Reverendissimo Padre, i cittadini di Tagliacozzo, seguendo l’esempio dei loro avi e volendo riprendere una significativa tradizione, in occasione della solennità liturgica del Beato Oddo da Novara, sacerdote dell’ordine dei certosini e compatrono di questa Città, offrono questo cero votivo che le chiedono di benedire affinché arda, presso l’urna che contiene le venerate spoglie, come segno di fede e di speranza e riaccenda la carità dei cuori sull’esempio del santo uomo di Dio”. La tradizione del cero nasce per ricordare che nel passato l’amministrazione comunale sosteneva per intero, il 14 gennaio di ogni anno, le spese dell’organizzazione della festa in onore del beato Oddo.
Prima della benedizione finale il parroco ha ringraziato monsignor Massaro e la comunità monastica benedettina: “Se il beato Oddo da Novara è rimasto qui in questa nostra terra”, ha detto don Ennio rivolgendosi ai presenti, “è stato grazie alla lungimiranza e all’insistenza delle monache che, sperimentando la santità di questo monaco, vollero che egli rimanesse come loro confessore e guida spirituale. Se questo culto è giunto fino a noi è stato grazie alle Monache che nei secoli fino ad oggi, con affetto e devozione grande lo hanno portato avanti e alimentato”.
Don Ennio ha poi dato lettura del messaggio inviato dal procuratore generale dell’ordine certosino, reverendissimo padre Jacques Dupont: “In quanto procuratore generale dell’ordine dei certosini nella Santa Sede, mi rivolgo a voi per porvi il saluto dei monaci certosini e delle monache certosine, assicurando la loro vicinanza particolare in questo anno giubilare. Non smettiamo oggi di ricorrere alla preghiera di Oddone, in primo luogo voi cittadini e cittadine di Tagliacozzo, per poter affrontare le varie insidie che troviamo sul nostro cammino di vita e più ancora di fede. Guardiamo al beato Oddone come esempio di santità, affinché impariamo da lui a dare a Dio il posto primordiale che deve avere in tutto ciò che facciamo. Sappiamo anche come lui rinunciare ai nostri progetti quando vengono contrariati, perché sempre ci dedichiamo al servizio degli altri, soprattutto dei più bisognosi. La preghiera dei monaci certosini e delle monache certosine vi accompagna in questo anno giubilare, affinché si moltiplichino i frutti di grazia in speranza, amore, pace”.
Per l’occasione l’antica tela settecentesca, raffigurante il beato, è stata ricollocata nel suo altare e sotto di essa è stata esposta l’urna contenente le sue spoglie mortali.
Diverse le iniziative che in questo anno si terranno in onore del beato Oddo: il 14 di ogni mese un momento celebrativo in comunione con il monastero benedettino; una mostra dedicata alla vita e al culto del monaco certosino e un oratorio musicale, sulla figura del beato, pensato dal parroco, musicato dal maestro Luca Bischetti ed eseguito dai cori della città.