Avezzano. Si svolgeranno domenica alle 9, i funerali di Amleto Magnante, operatore sanitario di 43 anni, trovato senza vita oggi nella sua abitazione.
Ha lasciato tutti attoniti la morte di Magnante, che solo qualche mese fa, aveva fatto parlare di sé, tutta la stampa nazionale. Era un caldo pomeriggio d’estate. Era il 31 agosto. Quando i cronisti arrivarono davanti a quel cancello maledetto, quello dell’oratorio dove solo qualche minuto prima era morta la giovane Alessia, lui stava uscendo dal cortile.
Era sconvolto. Aveva la maglia sporca di sangue. Lo sguardo perso nel vuoto. Accortosi dell’attenzione di tutti sui suoi abiti, disse ad alta voce: “Ho fatto di tutto per salvarla, ho fatto di tutto, lo giuro”. I coetanei del paese lo riconobbero e per allontanarlo dalla morbosità di qualche curioso e anche da qualche domanda fuori luogo di un paio di giornalisti, lo presero sotto braccio e lo allontanarono dalla folla che intanto si era creata davanti al teatro di una tragedia immane.
Mentre si girava mi ha riconosciuto, mi ha guardato negli occhi: “Vedi? Ero seduto lì, su quella panchina”, mi disse ancora provato. Piangeva. “Io lavoro in ospedale, vedo gente che sta male tutti i giorni, anche che sta per morire. Ma a queste cose non ci abitua mai. Sentivo gridare ‘Alessia, Alessia’. Sono scattato e sono corso da lei. Si vedeva che non ci sarebbe comunque stato niente da fare. Era vestita di nero, in un attimo è come se fosse diventata tutta di quel colore. Ho fatto di tutto, ho fatto di tutto… Lo giuro”.
In tanti quel giorno hanno potuto vedere quel ragazzone grande che stava soffrendo. Aveva provato a riacciuffare una giovane vita strappata troppo presto al mondo. Ma non ci era riuscito. E il dolore alla fine aveva vinto su tutto.
Magnante era un uomo buono. Aveva due figli. Qualche problema in famiglia lo aveva portato a mesi un po’ turbolenti. Un’anima fragile. Ma buona. E quel disperato soccorso di quel pomeriggio lo dimostrò a tutti. E sono quelle le anime che poi a volte un posto nel mondo non riescono a trovarlo e scelgono di non volerlo più. Per questo poi al dolore non si può che rispondere con il rispetto e la memoria.
La celebrazione dei funerali è in agenda per le nove. Magnante lascia figli, parenti e tanti amici, che oggi piangono la sua morte.