Avezzano. Tre giorni per raggiungere la proprietà della Cartiera Burgo e impedirgli di dare l’ok definitivo sulla chiusura dello stabilimento marsicano. E’ una corsa contro il tempo la battaglia delle parti sociali e dei lavoratori del sito industriale che vogliono impedire a tutti i costi la chiusura dell’azienda. L’appello dei sindacati e degli operai è stato raccolto dai rappresentanti istituzionali che ora stanno tentando di fare del tutto per rintracciare la proprietà e farla tornare sui suoi passi. Ma il tempo è poco e si rischia di non riuscire ad agire nei tempi previsti. A sostenere la causa della Cartiera Burgo ci sono anche i sindaci marsicani che sindaci, che hanno scritto un accorato appello e chiesto un incontro urgente al Governatore, a margine del consiglio regionale del 3 luglio a L’Aquila, “ottenere il rinvio del punto all’ordine del giorno del cda del 5 luglio che prevede la chiusura dello stabilimento, un presidio industriale storico dove hanno lavorato tre generazioni. Per la Marsica, già segnata da tante chiusure aziendali e di presidi dello Stato, sarebbe un dramma, frutto, tra l’altro, di una scelta che ha una forte connotazione politica, e non, come dovrebbe essere, industriale”. Punto evidenziato più volte nell’affollato incontro in Municipio ad Avezzano, promosso dal primo cittadino, Giovanni Di Pangrazio, in sintonia il Presidente del consiglio comunale, Domenico Di Berardino, dove hanno partecipato l’assessore regionale Angelo Di Paolo, i consiglieri regionali, Giuseppe Di Pangrazio, Daniela Stati e Giovanni D’Amico, il Presidente e l’assessore provinciale al lavoro, Antonio Del Corvo e Claudio Tonelli, numerosi sindaci, i sindacati territoriali, di categoria e le Rsu, tutti concordi sulla necessità di agire in stretta sintonia per evitare la chiusura. “Avezzano e la Marsica”, aggiungono i primi cittadini, “non possono assolutamente permettersi di perdere un’azienda vitale per l’economia del territorio, dove lavorano quasi 800 persone: 446 alle dipendenze dirette della cartiera, 110 persone per conto di ditte esterne, più circa 300 persone dell’indotto”. I sindaci, quindi, chiedono a Chiodi ricevere una delegazione composta da amministratori e rappresentanti dei lavoratori, guidata dal primo cittadino di Avezzano, Giovanni Di Pangrazio, per “studiare una strategia comune mirata a ottenere subito un primo fondamentale risultato: il rinvio del punto all’ordine del giorno del Cda di Burgo Group”. A sostegno della Burgo si è schierata anche la Confcommercio che vuole sostenere gli operai e le parti sociali nella lotta contro la chiusura. “L’economia marsicana è già alle prese con una situazione da “bollino rosso”, tra mille difficoltà ed ora, purtroppo, se ne aggiunge un’altra che rischia di comprometterne il presente ed il futuro”, ha spiegato il presidente di Confcommercio Roberto Donatteli, “ci riferiamo alla vicenda Burgo e alle oltre 700 famiglie che direttamente ed indirettamente vedono nell’azienda la loro fonte di lavoro e di reddito. Occorre quindi una mobilitazione da parte di tutto il mondo sociale ed economico del territorio ed un intervento concreto di tutte le istituzioni ai vari livelli, da quello locale a quello provinciale e regionale. Proprio per questo e per evitare un possibile tracollo socio-economico del comprensorio marsicano, rivolgiamo un accorato appello ai Presidenti della Provincia e della Regione per assegnare alla vicenda Burgo l’agenda della massima priorità. Analogo invito lo rivolgiamo a tutto il mondo rappresentativo delle imprese affinchè in modo unitario si affronti la vertenza Burgo che riguarda tutti noi e che, proprio per questo, abbisogna di un lavoro di squadra indispensabile per scongiurare una infausta prospettiva per la terra marsicana.