Avezzano. Quello che un tempo era un luogo di ritrovo per giovani e famiglie, una porta aperta al mondo dove poter sognare e vedere terre lontane, ora è solo un cumulo di macerie e presto diventerà una delle tante palazzine residenziali del centro della città. Un’altra pagina della storia di Avezzano che se ne va e lascia spazio alla modernità che però non ha radici. Per questo l’ingegner Ettore Ricci, dopo un’analisi del tessuto urbano e residenziale della città, ha inviato una lettera al sindaco Gianni Di Pangrazio, per esprimere il suo dissenso a questa operazione. “Mentre il terremoto della Regione Emilia, ancora in atto, e quello di tre anni fa, verificatosi nel capoluogo della nostra Regione hanno portato oltre che a perdite di vite umane anche a tante distruzioni del patrimonio immobiliare, sia pubblico che privato ed hanno, contemporaneamente, nelle popolazioni colpite dal sisma, innescato un vivo desiderio di ricostruire il tessuto urbano danneggiato, soprattutto quello storico ed artistico ritenuto, giustamente, un valore collettivo da tutelare perché in esso riconoscono la loro identità e la loro storia, da noi, nella amata città di Avezzano, si assiste, nella massima indifferenza generale, ad un altro tipo di terremoto meno invasivo e violento ma non meno pericoloso perché deliberatamente voluto. Ed è quello che porta a demolire
elementi importanti della città, pezzi di storia cittadina quale è il Cinema Impero! luogo a cui sono legati sentimentalmente tantissimi cittadini Avezzanesi ( quante generazioni si sono avvicendate in quella Sala e più recentemente, dopo un costosissimo intervento, in quelle sale ? ). In una città dove sono ancora visibili le testimonianze del devastante terremoto del 1915 e che è stata faticosamente ricostruita, bisognerebbe a denti stretti e con tutte le nostre forze cercare di salvaguardare e mantenere complessi di tale importanza. Il Cinema Impero realizzato alla fine degli anni trenta rappresenta (al presente perché non è ancora demolito) una importante testimonianza della prima metà del Novecento di tale tipo di Architettura e per la sua specificità e “anzianità” e per le sue caratteristiche architettoniche, pur semplici e sobrie, ha tutte le carte in regola per essere oggetto di vincolo da parte della amministrazione Comunale. Sindaco a lei, cui compete il gravoso onere di tutelare il superiore interesse della comunità cittadina, mi rivolgo, certo di interpretare gran parte della volontà dei cittadini di Avezzano, affinché percorra tutte le possibili strade atte a fermare tale azione scellerata. Nell’augurarle un proficuo prosieguo della sua attività istituzionale le invio cordiali saluti”.