Avezzano. I ragazzi di mister Corrado Giannini domenica scenderanno in campo contro la capolista San Benedetto Venere, guidata da Berardino Di Genova. I giallorossi stanno dominando il girone A con numeri da far girare la testa nelle prime dieci giornate: 8 vittorie, 2 pareggi, 0 sconfitte, 25 gol fatti e 7 subiti con una media di 2,5 gol realizzati e di 0,7 subiti. Soltanto queste cifre danno la misura di quanto sarà difficile la trasferta contro i giallorossi.
E lo sa bene anche Massimiliano Tuzi, al primo anno al Pucetta. Tuzi è uno dei leader di questa squadra che piano piano sta trovando sempre più compattezza. L’ex Sulmona ha esperienza e sa che per quanto difficile, la gara di San Benedetto dei Marsi è una di quelle partite che si vorrebbero sempre giocare. Ecco le parole del centrocampista gialloblù:
Partita difficile domenica quella del Manfredo Profeta: una partita bella affascinante, ma che sarà difficile e complicata.
“Sì, assolutamente. Già ad inizio campionato pensavo che San Benedetto potesse vestire il ruolo di squadra rivelazione dell’anno. Sicuramente è andata oltre le più rosee aspettative perché oggettivamente stanno facendo un cammino fantastico e straordinario. Bisogna solo far loro gli applausi che meritano, perché fare otto vittorie e due pareggi con quella qualità messa in campo, con il miglior attacco e la miglior difesa… insomma sicuramente sarà una partita molto dura per noi. Tuttavia noi daremo il cento per cento per fare la nostra figura”.
Sotto quale aspetto ti ha sorpreso il San Benedetto Venere?
“Mi ha stupito la tenuta mentale soprattutto sotto il punto di vista mentale, nel senso che mi aspettavo che avrebbero fatto grandi risultati perché conosco l’ambiente – avendoci giocato da ragazzino e so quanto la squadra sia seguita dalla gente di San Benedetto e quanto costituisca una parte fondamentale della comunità – però per una neopromossa avere già la forza mentale nelle partite in trasferta e negli scontri contro le cosiddette blasonate – anche se di blasonate, oltre al Montorio, personalmente quest’anno non ne vedo – però mi ha stupito il fatto che sono andate fuori casa, senza timori reverenziali, hanno fatto goleade contro squadre buone come quella in casa dello Scafapassocordone dove hanno vinto per 5 a 1, oppure le gare contro Celano, contro Montorio… insomma contro le squadre importanti hanno dimostrato di poterci stare in quelle posizioni, quella è la cosa che mi ha stupito. Il rendimento in casa invece non mi stupisce perché penso che fare punti su quel campo è difficile per chiunque”.
Come sta invece il Pucetta?
“Noi ci stiamo preparando come al solito. Stiamo facendo quello che dobbiamo fare. Non abbiamo fatto nulla di particolare. Stiamo preparando bene questa partita come abbiamo sempre fatto. Sicuramente poi non servono grandi motivazioni per preparare gare come queste, perché queste sono le classiche partite che si preparano da sole. Vedendo poi i numeri che hanno fatto quanto a numeri di spettatori, le motivazioni vengono da sole in ognuno di noi. Per questa categoria fare tra le 500 e le 600 presenze sugli spalti sono numeri che non si sono mai visti. Penso proprio che tutti noi domenica vorremmo giocare questa partita qui. Fortunatamente ci arriviamo in un buon momento e speriamo di portare a casa qualche risultato positivo”.
Per quanto riguarda la pressione che si vivrà domenica al Manfredo Profeta, che consiglio ti senti di dare ai fuoriquota che si approcceranno al cospetto di un pubblico così caldo?
“Io penso che i fuoriquota devono stare tranquilli e che devono fare quello che sanno fare perché lo sanno fare bene. Noi abbiamo forse il parco fuoriquota tra i migliori del campionato. A volte ci siamo ritrovati a giocare anche con sei o sette under e chiunque è stato chiamato in causa ha sempre fatto bene. Questa è anche una delle cose che mi ha colpito del Pucetta appena arrivato. Loro devono stare tranquilli perché le responsabilità ce le prendiamo noi ragazzi più grandi. Loro non si devono intimorire e devono fare quello che sanno fare, perché se così sarà domenica potremo anche tornare a casa con delle soddisfazioni, come è già accaduto”.
Quanto si sente l’assenza di Marianella che, pur essendo un fuoriquota, è praticamente un perno fondamentale del centrocampo del Pucetta?
“Voglio rimarcare quanto sia importante Cristian. Sono molto dispiaciuto per Cristian. Lui non merita la Promozione. Meriterebbe già oggi categorie superiori. Noi abbiamo avuto la fortuna di ritrovarcelo e io di averlo al mio fianco a centrocampo. Noi non lo consideriamo più un under, io lo considero un over. Purtroppo ha avuto questo infortunio che gli ha praticamente compromesso la stagione. Quando l’ho saputo, scherzando, gli ho detto che era meglio che mi fossi fatto male io, per far capire quanto è importante per la squadra. Ora gli auguro che, una volta ripresosi, possa riprendersi con gli interessi quello che si sta perdendo quest’anno, perché sicuramente in questa stagione avrebbe continuato a fare bene, esattamente come stava facendo. Ricoridamo che aveva messo a segno tre gol”.
Domenica affronterai il tuo amico Giuseppe Catalli che quest’anno sta facendo grandi cose
“Penso che Catalli sia il giocatore più forte del campionato. Noi dal canto nostro abbiamo Ricardinho che è di quella pasta lì e che in campi caldi come quello di domenica si esalta non poco. Per cui penso che domenica ci sarà una sfida nella sfida, quella tra Catalli e Ricardinho. Devo comunque ammettere che io ho un debole per Catalli. Siamo stati compagni di squadra, siamo stati avversari e domenica gli morderò i polpacci dal primo all’ultimo minuto, perché l’obiettivo è non farlo ragionare perché ha un cervello e un piede fuori categoria, di almeno di due categorie superiori”.