Il termine “streaming” è ormai entrato nell’uso comune e anche chi non è particolarmente esperto di tecnologia sa più o meno di cosa si tratta: questa tecnologia ha infatti cambiato radicalmente la pratica di diverse attività, in primis quelle di intrattenimento, portando nelle nostre case e sui dispositivi mobili contenuti sempre più ricchi e continuamente aggiornati. Ecco qualche esempio.
Come funzionano i servizi di streaming
Con la parola streaming si intende quella particolare tecnologia di trasmissione dei dati da un server a una o più destinazioni che avviene in tempo reale, un vero e proprio flusso multimediale che permette di fruire dei contenuti man mano che il download viene effettuato e, dunque, senza attendere la sua conclusione.
Il continuo miglioramento di questi sistemi, unito all’ampia diffusione della banda larga, ha portato alla nascita di numerosi servizi che sfruttano proprio lo streaming per portare sui dispositivi fissi e mobili degli utenti contenuti di varia natura, dai prodotti audiovisivi fino alle più disparate opzioni di svago, peraltro con ampie possibilità di personalizzazione delle proposte.
Ciò ha favorito il rapido boom di un mercato nuovo e dalle enormi potenzialità, che in pochi anni ha raggiunto numeri incredibili dal punto di vista dei fatturati e degli utenti attivi quotidianamente, in cui spiccano alcuni brand nazionali e internazionali capaci di soddisfare una domanda sempre più ampia ed eterogenea.
Le piattaforme di streaming più utilizzate al mondo
I dati più recenti registrati dalle società di statistica parlano di oltre 1 miliardo di abbonati a servizi di streaming in tutto il mondo, un numero altissimo ma ancora in crescita che evidenzia quanto questo tipo di piattaforme piacciano a utenti di ogni genere ed età. Analizzando il fenomeno più nel dettaglio, è possibile osservare come il mercato sia ormai quasi completamente colonizzato dalle piattaforme che permettono di accedere a contenuti audiovisivi on demand come film, serie TV e documentari, in sostituzione di quelle che sono le tradizionali trasmissioni televisive: a livello globale, infatti, i primi posti spettano a Netflix con oltre 200 milioni di abbonati, Prime Video a circa 150 e Disney+, che superando rapidamente i 125 milioni si sta avvicinando sempre più alle due principali concorrenti, in leggero calo rispetto all’anno scorso.
Tra questi famosi brand si colloca poi Spotify, la piattaforma per l’ascolto di musica in digitale, che con i suoi oltre 180 milioni di utenti a livello globale non soffre particolarmente la concorrenza di altri servizi simili, come Apple Music (a quota 79 milioni) e Deezer. Significativo è poi il dato di Twitch, piattaforma di live streaming oggi di proprietà di Amazon che, un po’ come YouTube, permette di pubblicare video e trasmettere in diretta ma che si è affermata soprattutto nell’ambito del gaming e degli eSport.
La situazione dei servizi di streaming in Italia
L’analisi del mercato italiano ricalca in linea di massima ciò che sta avvenendo nel resto del mondo, tanto che il podio delle piattaforme di streaming video risulta essere lo stesso descritto in precedenza, con Netflix, Prime Video e Disney+ attestatesi su quote di mercato rispettivamente del 30%, 27% e 15%. Subito dopo, ma con numeri molto più bassi, si collocano servizi presenti solo sul mercato nazionale, a partire da TIM Vision, che ha raggiunto una quota del 6%, seguito da NOW TV, Sky Go, Infinity e tanti altri piccoli operatori, di cui alcuni concentrati su specifiche nicchie di mercato, vedi il caso di DAZN per la trasmissione di eventi sportivi o MUBI per ciò che riguarda i film d’autore.
Per quanto concerne l’industria musicale, il top player sul mercato italiano resta invece Spotify, che a novembre 2021 contava nel nostro Paese oltre 13 milioni di utenti di cui oltre il 60% con account free, un’opzione che tuttavia non danneggia gli introiti della società dal momento che l’ascolto gratuito di musica sulla piattaforma prevede la presenza di interruzioni pubblicitarie.
Com’è facile osservare, dunque, si parla di un mercato in fortissima ascesa, che anche grazie alla prospettiva di portare la banda larga in molte zone ancora non servite adeguatamente, sia in Italia che in altri Paesi del mondo, può guardare al futuro con grande ottimismo. Secondo gli esperti, infatti, i prossimi anni potrebbero portare non soltanto all’ulteriore consolidamento delle proposte già esistenti ma anche all’affermazione di nuovi brand, come la neonata Paramount+, pronti a garantire nuove opportunità di intrattenimento per tutti gli appassionati.